La Regione Marche protagonista di rilievo della nuova politica comunitaria di prossimità"
Grottammare | Grazie alla recente missione in Albania.
di Maria Teresa Antonelli
missione in albania - primo ministro Fatos Nano
La Regione Marche, nel mettere al centro luomo, privilegia la tematica dello sviluppo locale, e nel caso del progetto che stiamo portando avanti con Gjirokastra e che prenderà avvio a Berat in collaborazione con i Comuni di Grottammare e di Fermo, linteresse è focalizzato sulla pianificazione territoriale che è uguale allo sviluppo locale.
Così si è espressa la dott.ssa Marina Maurizi del Servizio Politiche Comunitarie e Cooperazione allo Sviluppo della Regione Marche, di cui è dirigente il Dott. Marco Bellardi, durante la recente missione in Albania (lultima delle tante), che lha vista rappresentare la Regione ai tavoli di presentazione del progetto di Pianificazione che i due Comuni stanno realizzando nellarea con la partecipazione anche della Provincia di Ascoli Piceno.
La Maurizi , che da anni segue tutti i progetti che la Regione Marche ha sviluppato nei Balcani, soprattutto in Albania, è ormai divenuta una figura molto nota alle autorità locali ed unapprezzata interlocutrice.
La Regione Marche, dopo una fase di interventi mirati al soddisfacimento delle esigenze di emergenza della popolazione nellarea balcanica (dal 1995-96 la Regione ha raccolto più di 3.000 tonnellate di aiuti umanitari) ha avviato una strategia di area, attivando numerose iniziative in proprio ed in collaborazione con altri soggetti privati ed istituzionali. Dal 1996 al 2002, la Regione ha attivato fondi propri per azioni di cooperazione allo sviluppo per oltre 7 miliardi di lire, con oltre il 70% dellimpegno nellarea Balcanica, sviluppando in tal modo una strategia di sviluppo del tessuto economico-sociale sempre in stretto coordinamento con le altre regioni italiane e condividendone i contenuti degli interventi con le autorità locali.
La Legge 84/01 per la Cooperazione decentrata
Gli obiettivi perseguiti e le azioni messe in atto dalla Regione Marche sono coerenti con gli indirizzi e le priorità della legge 84/01 che indica le linee per la partecipazione italiana alla stabilizzazione, alla ricostruzione ed allo sviluppo di Paesi balcanici che diventano partner e destinatari di finanziamenti.
I settori interessati sono principalmente quelli riguardanti il sostegno alle politiche di decentramento amministrativo, la pianificazione e gestione dei servizi per il territorio, nonché la promozione allo sviluppo economico attraverso la formazione e lassistenza tecnica per la creazione di ambienti favorevoli alla crescita delle capacità imprenditoriali locali.
Sono otto attualmente i progetti regionali approvati dal Ministero Affari Esteri del Piano di iniziative regionali, relativi allart.7 della L.84 per un ammontare complessivo di 800.000,00.
La nuova politica comunitaria di prossimità.
Lallargamento ad Est dellUnione Europea porta larea balcanica alla ribalta della nuova politica comunitaria cosiddetta di prossimità.
Le direttive emerse dalla Conferenza Internazionale di Ancona dallottobre 2003 spiega il Dott. Paolo Rotoni consulente per i progetti del Servizio Politiche Comunitarie - sottolineano come lesercizio di prossimità debba essere attuato prevalentemente con azioni dal basso, attraverso interventi di cooperazione e di concertazione tra i governi sub-nazionali.
La politica di prossimità condotta dai governi locali, come sostiene la relazione del Dott. Bellardi, dovrà tendere in particolare ad una razionalizzazione delle azioni sui territori, evitando duplicazioni e creando migliori sinergie con lapporto delle azione sui territori e creando migliori sinergie con lapporto di ulteriori strumenti tecnici e metodologie innovative. Tutto questo per meglio valorizzare le istanze locali.
E quindi necessario, al fine di garantire un efficace riscontro alla politica di prossimità, aiutarli a sviluppare le conoscenze necessarie di gestione territoriale e di progettazione di settore, in linea con le finalità ed i contenuti di buon partenariato richiesti dalle direttive comunitarie.
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06/10/2004
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