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Plalam: Probabile cassa integrazione per tutti i 130 dipendenti dello stabilimento

Ascoli Piceno | Lo annuncia il direttore al coordinatore del Sincobas. Quaglietti : Cosa fanno politici e istituzioni per crisi che avanza?

E’ molto probabile che entro il mese di dicembre,  e per un periodo ancora indeterminato, la Plalam farà richiesta di cassa integrazione per tutti i 130 dipendenti dello stabilimento ubicato nella zona industriale di Campolungo, ad Ascoli.

Lo ha preannunciato nel corso di un recente incontro, al coordinatore provinciale del Sincobas, Andrea Quaglietti, alla presenza di un rappresentante sindacale interno, lo stesso direttore della fabbrica Julio De Gregoriis.

E così l’azienda metalmeccanica, che la settimana scorsa aveva messo in cassa per un settimana, 14 lavoratori del reparto di elettrozincatura, non si limita ad attuare provvedimenti parziali o temporanei per gestire la crisi, ma mette in stato di allarme tutte le proprie maestranze, con tutte le loro famiglie.

“Purtroppo tutte le previsioni più nere – afferma Andrea Quaglietti -  e le denuncie che noi facciamo ormai da mesi sui rischi riguardanti la Plalam e altre aziende del territorio ascolano, si stanno avverando, senza che nessuno faccia niente per scongiurarle. Il direttore de Gregoriis non solo non ci ha chiarito i programmi della proprietà, e risposto sui problemi organizzativi interni, ma ci ha spiegato che la situazione difficile, causata dal calo degli ordini e dalla concorrenza cinese permarrà almeno fino a dicembre, e che le richieste di cassa integrazione verranno ripetute ed estese a tutti gli addetti, se necessario. Solo a gennaio del 2005 – continua Quaglietti – secondo il direttore della Plalam, si vedrà se la ripresa del settore potrà aprire nuove prospettive all’azienda. Insomma qui c’è un’altra importante realtà industriale e produttiva del comprensorio che rischia di chiudere, e di mettere sul lastrico altre centinaia di persone.

Con le altre crisi recenti, e le incertezze anche alla Manuli Automotive (dove sono gli investimenti promessi e il rilancio annunciato), siamo arrivati al punto che i lavoratori, gli operai soprattutto si svegliano la mattina e all’improvviso non trovano più il loro posto di lavoro.

Cosa stanno facendo le forze politiche per affrontare questa situazione drammatica ? Cosa stanno facendo le istituzioni, l’assessore provinciale al lavoro, il Comune di Ascoli e gli altri ?

E’ urgente ormai convocare un tavolo di confronto fra tutte le parti sociali, per capire cosa sta accadendo, quali sono i motivi veri di questa fuga delle industrie e trovare delle soluzioni e delle alternative valide, e soprattutto rapide.”

 

07/10/2004





        
  



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