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Il ruolo della Regione per lo sviluppo della cultura ecosolidale

| ANCONA- Antonio Minetti “L’ obiettivo è di coinvolgere il maggior numero di enti locali, anche se la crisi generale dei consumi colpisce quote di prodotti sempre più elevati”.

“Il mondo ecosolidale è  un mondo a se stante, ancora  poco conosciuto: le  risorse  finanziarie non sono infinite, la normativa è a volte  schizofrenica; eppure  qualche  concreto  risultato  è stato conseguito, specie  sul piano dell’informazione  e della conoscenza; l’obiettivo è di proseguire sulla strada intrapresa, raccordando  sempre più strettamente le tematiche ecologiche  con le esigenze di giustizia sociale”. Lo ha affermato   l’assessore regionale all’ambiente, Marco Amagliani,  chiudendo i lavori  della prima parte  del convegno  nazionale  di Ancona su  “Acquisti pubblici: verdi e socialmente responsabili”.
 
Le Marche sono tra le  quattro regioni, insieme alla Liguria, all’Umbria e alla Basilicata, che aderiscono al GPP, letteralmente Green Public Procurement, il cui obiettivo di fondo è  introdurre criteri ecologici nelle forniture  pubbliche. Sul piano normativo  manca  una legge ad hoc, ma sin del  settembre del ’95  è in vigore la mozione  sullo sviluppo di buone pratiche di consumo consapevole. Da rilevare anche i benefici – ha sottolineato Amagliani -  che deriveranno dall’applicazione concreta del  Piano  energetico  e ambientale  regionale. “L’ obiettivo – ha  affermato Antonio Minetti, dirigente  dell’Autorità ambientale della Regione Marche – è di coinvolgere il maggior numero di enti locali, anche se la crisi generale dei consumi  colpisce  quote  di prodotti sempre   più elevati”.
 
Un  primo tangibile  risultato   riguarda il settore  della carta, dove il 40 per cento del fabbisogno annuale dell’ente è  regolarmente riciclato: un dato che rispetta sostanzialmente  gli obblighi prescritti dalla legge nazionale; che stabilisce anche una  quota del 20 per cento   per  l’acquisto da parte della pubblica amministrazione di pneumatici ricostruiti. Tra gli interventi  già realizzati, la centrale unica   teleriscaldamento  dei palazzi sede degli uffici della Regione: “Un’iniziativa  - ha sottolineato Massimo Pellegrini, dirigente  regionale del Servizio provveditorato - che offre indubbi vantaggi e   potrebbe essere estesa anche ad altre strutture contigue, come il museo Omero e il  plesso scolastico”. Di rilievo è il progetto, sperimentato  in occasione della recente visita del papa a Loreto,  di produzione e  distribuzione ai 1500 volontari del servizio civile  di stoviglie in polpa di mais  e di vegetale, materiali dal basso costo e   facilmente  compattabili e biodegradabili.
 
Altre esperienze  hanno interessato   la raccolta differenziata e il riutilizzo  del materiale informatico hardware -  computer, monitor ecc.-  alle scuole e alle associazioni che ne  hanno fatto richiesta.  In corso  di realizzazione  il progetto  per l’imballaggio  del materiale cartaceo  e del polistirolo. Non mancano, tuttavia, ha fatto notare Pellegrini -  i problemi da risolvere:  costi più elevati,   manutenzioni  più onerose, mancanza di una cultura adeguata  sulle  problematiche del verde,  difficoltà di  applicazione della  legge, specie  nel caso della norma che  obbliga  l’ente pubblico a  destinare  alle cooperative sociali il 5 per cento  del totale   dei beni e dei servizi.
 
Da segnalare i risultati positivi conseguiti  dalle Aziende sanitarie locali  nella   gestione  integrata dei rifiuti e la fornitura da parte della Regione di prodotti ecologici, come cucine di carta  e oggetti  in plastica per arredo urbano.   Incoraggianti anche i dati nel settore dei trasporto pubblico.  “Le Marche – ha informato Paolo Pasquini, dirigente   regionale del Servizio trasporti, intervenendo nel pomeriggio alla tavola  rotonda su “Enti locali e fornitori di prodotti verdi” -  finanziano,  sin dal  ’99,  l’acquisto  per il rinnovo del materiale rotabile su gomma,  puntando  soprattutto sul metano e su altri tipi di carburante più rispettosi dell’ambiente come  il GPL e  l’elettricità”.
 
Nel corso degli anni, la Regione ha stanziato  fondi  anche  per  gli impianti di distribuzione del metano, ma ,anche in questo comparto, permangono difficoltà e resistenze da parte delle aziende: la Start di Ascoli, per esempio, ha acquistato solo due autobus.  In  totale, su  un parco autobus di  1270 unità,  i mezzi di trasporto a metano  sono 58, che salgono a 80,  se si considerano anche  gli autobus  elettrici e quelli a gasolio  desolforato. “Entro il 2005 – ha concluso  Pasquini – il numero degli autobus   ecologici  dovrebbe salire a 120 unità, pari al  25  per cento del parco autobus regionale”.

09/10/2004





        
  



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