Castelli: "Una dipendente pubblica disabile costretta alle ferie".
Ascoli Piceno | La nuova sede del Consorzio di Bonifica di Ascoli non è accessibile. Interrogazione a D'Ambrosio di Guido Castelli.
di Guido Castelli
In questi ultimi tempi mi sono battuto perchè il Consorzio di Bonifica del Tronto fosse sostenuto vista la gravità delle condizioni economiche che l'hanno poi portato al collasso. E che avevano causato lazzeramento degli interventi di manutenzione sulla strumentazione necessaria allirrigazione della vallata del Tronto, nonché la mancata corresponsione degli stipendi ai dipendenti.
Lultima decisione della Regione per ripianare le passività è stata così quella di nominare un supercommissario, individuato nel direttore del Consorzio dellAso, incaricato di procedere alla fusione tra i consorzi dellAso, del Tenna, del Tronto, con conseguente riorganizzazione interna.
Ma, ancora prima che fosse varata la Legge regionale 13 maggio 2004, n. 12 "Fusione dei Consorzi di Bonifica dell'Aso, del Tenna e del Tronto", le Marche hanno preso la decisione di mettere all asta la sede ascolana del consorzio. La nuova legge ha stabilito l'impegno, da parte della Regione, di promuovere accordi con la Provincia per l'assunzione delle quote dei mutui relativi alle opere pubbliche di bonifica, per il trasferimento di unità di personale in esubero, nonché per l'erogazione di un contributo straordinario, al nuovo consorzio, per procedere al risanamento.
Quella del Consorzio di Bonifica del Tronto è davvero una pessima telenovela di questa giunta regionale, che ha reputato giusto un intervento straordinario solo quando ormai la situazione risultava aver oltrepassato il livello di guardia. Dopo la vendita della sede ascolana, è stato stabilito di prendere un locale in affitto, sito al primo piano dell'edificio in via Vidacilio n.16. Una decisione, questa, che ha però determinato il verificarsi di una situazione sconcertante. Tra i dipendenti del Consorzio, infatti, è presente una donna disabile, che non è in grado di muoversi se non in carrozzella.
E il primo piano dell'immobile, da quello che mi risulta, non è per lei raggiungibile. Così, l'unica soluzione sembrerebbe essere un montascale. Intanto, sono venuto a conoscenza del fatto che la donna, impossibilitata a recarsi al lavoro a causa della situazione di grave disagio, si è vista costretta ad andare temporaneamente in ferie in quanto non è in grado di recarsi sul luogo di lavoro. Ora, non posso fare a meno di manifestare il mio sdegno per il fatto che nessuno si sia posto preventivamente il problema di scegliere una sede adeguata anche alle esigenze di questa dipendente "diversamente abile".
La vicenda diventa, poi, clamorosa se si considera che la vendita della sede non è riuscita a risolvere definitivamente il problema delle passività del consorzio visto che non sono state pagate neppure le rate dei mutui scadute a giugno. La situazione in cui versa questa donna, senz'altro vittima dell'indifferenza, denota una grave insensibilità sociale. Che va a costituire una ulteriore pagina negativa nella vicenda di un Consorzio, già vessato dalle continue e incessanti incertezze economiche. Ho presentato sul punto uninterrogazione al Presidente della Giunta.
Lultima decisione della Regione per ripianare le passività è stata così quella di nominare un supercommissario, individuato nel direttore del Consorzio dellAso, incaricato di procedere alla fusione tra i consorzi dellAso, del Tenna, del Tronto, con conseguente riorganizzazione interna.
Ma, ancora prima che fosse varata la Legge regionale 13 maggio 2004, n. 12 "Fusione dei Consorzi di Bonifica dell'Aso, del Tenna e del Tronto", le Marche hanno preso la decisione di mettere all asta la sede ascolana del consorzio. La nuova legge ha stabilito l'impegno, da parte della Regione, di promuovere accordi con la Provincia per l'assunzione delle quote dei mutui relativi alle opere pubbliche di bonifica, per il trasferimento di unità di personale in esubero, nonché per l'erogazione di un contributo straordinario, al nuovo consorzio, per procedere al risanamento.
Quella del Consorzio di Bonifica del Tronto è davvero una pessima telenovela di questa giunta regionale, che ha reputato giusto un intervento straordinario solo quando ormai la situazione risultava aver oltrepassato il livello di guardia. Dopo la vendita della sede ascolana, è stato stabilito di prendere un locale in affitto, sito al primo piano dell'edificio in via Vidacilio n.16. Una decisione, questa, che ha però determinato il verificarsi di una situazione sconcertante. Tra i dipendenti del Consorzio, infatti, è presente una donna disabile, che non è in grado di muoversi se non in carrozzella.
E il primo piano dell'immobile, da quello che mi risulta, non è per lei raggiungibile. Così, l'unica soluzione sembrerebbe essere un montascale. Intanto, sono venuto a conoscenza del fatto che la donna, impossibilitata a recarsi al lavoro a causa della situazione di grave disagio, si è vista costretta ad andare temporaneamente in ferie in quanto non è in grado di recarsi sul luogo di lavoro. Ora, non posso fare a meno di manifestare il mio sdegno per il fatto che nessuno si sia posto preventivamente il problema di scegliere una sede adeguata anche alle esigenze di questa dipendente "diversamente abile".
La vicenda diventa, poi, clamorosa se si considera che la vendita della sede non è riuscita a risolvere definitivamente il problema delle passività del consorzio visto che non sono state pagate neppure le rate dei mutui scadute a giugno. La situazione in cui versa questa donna, senz'altro vittima dell'indifferenza, denota una grave insensibilità sociale. Che va a costituire una ulteriore pagina negativa nella vicenda di un Consorzio, già vessato dalle continue e incessanti incertezze economiche. Ho presentato sul punto uninterrogazione al Presidente della Giunta.
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10/11/2004
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