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E’ nata a Termoli l’Euroregione dell’Adriatico

| TERMOLI - "Ma ora il suo conseguimento potrà avvenire solo con la partecipazione diretta dei cittadini, la cui sensibilità (soprattutto in materia ambientale) è ormai acquisita"

di Maria Teresa Antonelli

Costituita dalle regioni dei sette paesi che si affacciano sul Mare Nostrum ((Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia, Serbia-Montenegro, Albania e Grecia), l’Euroregione è da ieri una nuova realtà giuridica. La firma del protocollo alla Conferenza Internazionale di Termoli impegna tutti i cittadini che vivono nelle due sponde dell’Adriatico, in un percorso di sviluppo comune per superare i confini che ancora segnano il mare e i paesi balcanici.

“Dopo la Conferenza, se i fatti seguiranno i propositi, tutti i paesi interessati si prodigheranno per l’integrazione europea dei Balcani» ha dichiarato l’On. Giovanni Di Stasi, presidente del Congresso dei Poteri Locali e Regionali del Consiglio d’Europa, dalla cui iniziativa è nata l’Euroregione.  Costituita nel 1949, il Consiglio d’Europa è la più vecchia organizzazione politica del continente.  Distinta dall’Unione Europea, (anche se nessun Paese ha mai aderito all’Unione senza prima essere membro del Consiglio d’Europa), questo organismo è impegnato a sostenere la coesione economico-sociale e i valori democratici nei 46 Paesi membri.

L’Euroregione Adriatica (del cui Consiglio provvisorio  è stato nominato presidente  Ivan Iakovcic  Presidente della Regione Istriana dell’Istria che rimarrà in carica per nove mesi fino all’elezione del Consiglio euroregionale),  potrebbe quindi disegnare – concetto più volte ribadito nei due giorni della Conferenza -   il quadro generale entro cui ricondurre la pluralità delle iniziative intraprese ai vari livelli istituzionali, grazie all’ampia rappresentanza dei principali soggetti presenti nello scenario adriatico, e assumere un contesto di cooperazione unitario che possa evitare duplicazioni di interventi, dispersione di fondi e di risorse. Da sottolineare che l’Euroregione per attività di cooperazione interregionale, potrà coordinare l’uso dei Fondi Strutturale Comunitari nel periodo 2007- 2013 , così come previsto dal Sesto Programma di azione per l’Ambiente.

“Tutte le politiche e le attività di cooperazione in corso nell’area adriatica potranno trovare un momento di coordinamento e di rafforzamento” ha ribadito nel suo intervento alla conferenza internazionale il Presidente della Regione Marche Vito D’Ambrosio. In particolare D’Ambrosio si è soffermato sui temi ambientali,  parlando di tutela del mare e della navigazione. Settore questo che rientra fra i progetti di sviluppo dell’Euroregione, assieme, alla pesca, all’agricoltura, al turismo e ai collegamenti fra i sette paesi aderenti.

Se la conferenza di Termoli ha messo insieme tutte le volontà politiche necessarie al prosieguo del progetto, non basterà  un’altra sigla e un’altra manciata di buoni propositi per il suo conseguimento, che potrà avvenire solo con la partecipazione diretta dei cittadini, la cui sensibilità (soprattutto in materia ambientale) è ormai acquisita. Lo dimostra lo striscione di protesta contro la realizzazione nel molisano di centrali a turbo gas, esposto bene in vista fuori dall’area della conferenza di Termoli. 

12/11/2004





        
  



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