“Salvare il fiume Tronto, tutelare la salute pubblica di migliaia di cittadini e lavoratori che vivono e operano ad Ascoli e nelle fabbriche di tutta la vallata.” E’ l’appello che lancia alle autorità, alle agenzie preposte al controllo ambientale e all’opinione pubblica il Sincobas di Ascoli, dopo l’ennesimo sversamento illegale scoperto proprio dentro il capoluogo piceno.

Quest’ultimo episodio, che si somma all’ultima moria di pesci individuata lungo il corso del Tronto alcuni giorni fa, e grazie alla quale i rappresentanti locali di associazioni ambientaliste sono riusciti ad ottenere un servizio da parte del programma “Le Iene”, su Italia 1, si è verificato ad ottobre, anche se al sindacato di basa è stato segnalato solo oggi.

E’ accaduto che un controllo effettuato da esperti, compresi quelli del Corpo Forestale, nel tratto immediatamente a monte  del Ponte Romano di Borgo Solestà, e su segnalazione della signora Marilena Mancini del Fiacco, residente in zona, faceva rinvenire un consistente inquinamento delle acque del fiume, provocato DA REFLUI FOGNARI URBANI MALEODORANTI E NON DEPURATI.

La contaminazione, per la quale si ipotizzano reati in violazione del codice penale, oltre al deterioramento del valore paesaggistico dell’area, potrebbe essere stata causata da fognature comunali non funzionanti, o condotte non allacciate ad alcun collettore o convoglianti immissioni abusive di reflui urbani.

“Questo sversamento è l’ennesima vergogna che deve sopportare il nostro fiume e il nostro territorio in generale – sostiene Andrea Quaglietti, coordinatore provinciale del Sincobas. Sia gli scarichi illegali nel Tronto, che le dispersioni in atmosfera di sostanze pericolose, come avvenuto nella zona industriale alcuni giorni fa, o altri fatti da noi denunciati nel luglio scorso, si ripetono con inquietate regolarità e con grave rischio della popolazione, delle coltivazioni, della balneabilità costiera e delle condizioni di lavoro e di salute di molti operai e impiegati del comprensorio. Sono incidenti che accadono, o vengono scoperti – continua Quaglietti – ma stranamente nessuno mai va ad indagare quali ne siano le cause e le responsabilità dirette o indirette.

E’ ora di dire basta a questa situazione, è ormai urgente e indispensabile che tutte le autorità, politiche, istituzionali, sanitarie, ambientali locali e regionali, vadano al fondo di queste vicende, individuando i responsabili di queste violazioni, per evitare che si ripetano sempre a danno della collettività e in particolare dei tanti lavoratoti che operano nelle industrie della Vallata del Tronto, molte ore del giorno o della notte. Il Sincobas di Ascoli – conclude Quaglietti – è pronto a fare la sua parte e a sostenere iniziative pubbliche che contribuiscano a fare chiarezza.” Per informazioni : tel . 0736-256243 ; 349-4103507.