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Il 53 e il Casinò

| Unica cosa in comune: Venezia.

di Adamo Campanelli

Gli italiani: sommersi dai numeri e dai debiti

La Finanziaria 2005 boccia il nuovo emendamento sui Casinò e intanto gli italiani si stanno dissanguando con il famoso numero ritardatario 53 sulla ruota del Lotto di Venezia che da centosessanta settimane non esce.

Ai nastri di partenza da almeno vent'anni, la legge ci resterà anche nel 2005 intanto però all'esigenza dell'erario di trovare nuove entrate, e far fronte anche alla crisi del turismo ci pensa il numero 53.

Si, infatti secondo calcoli ragionevoli, l’estrazione del 53 a Venezia costerebbe alle esauste casse dello Stato la bella cifra di un miliardo e 350 milioni di euro, oltre 2.700 miliardi delle vecchie lire. La metà dei tagli dell’Irpef per i quali Silvio Berlusconi ha chiesto il via libera della Cdl e del Tesoro.

L’affannosa caccia degli italiani al super-ritardatario 53 di Venezia finora si è rivelato uno splendido affare per l’Erario, visto che secondo alcune stime sul 53 sono stati giocati (invano) almeno due miliardi di euro.

Con maggiore entusiasmo fino a qualche tempo fa, con meno fiducia e speranza da un po’ di settimane: il 53 continua a mancare all’appello, e se statisticamente prima o poi dovrebbe uscire, si sa che teoricamente potrebbe anche non essere estratto mai.

Gli italiani vanno in rovina anche per un numero. Delinquenza, usura, furti e rapine si affacciano alla porta di chi, pur di giocare quel magico numeretto è disposto a tutto. Tanto uscirà.
Sembra strano che quello che era l’alibi per non aprire i Casinò in Italia ora sia diventata l’accusa del gioco più storico del nostro Paese: il Lotto.

Eppure il gioco del Lotto non verrà chiuso perché sarebbe una perdita troppo grande per l’Erario, stessa cosa per i Casinò di Sant Vincent, Venezia, Sanremo e Campione d'Italia, che resteranno nella loro esclusività almeno ancora per un anno, nell’attesa che a Montecitorio si decida di approvare l'emendamento per introdurre l'autorizzazione a creare da 6 a 10 nuovi «parchi del divertimento».

Il ministro dell’Economia Domenico Siniscalco ha tirato un sospiro di sollievo, oggi gli italiani stanno pensando a come procurarsi il denaro per poter ancora sperare, mercoledì.

23/11/2004





        
  



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