Tempo fa in qualità di consigliere comunale espressi la mia contrarietà per il gioco d’azzardo, per i casinò e per le sale Bingo.Una decisione maturata secondo coscienza e non secondo indirizzo politico; una decisione che poi investe tutti nella coscienza; consiglieri comunali, assessori, sindaco, parlamentari, cittadini di ogni ordine e grado.

Ricordo molto bene le argomentazioni sviscerate nel corso del convegno sul tema dell’usura svoltosi il 14 maggio scorso presso la sala consiliare dove erano  presenti il sindaco, mons. Gervasio Gestori, sig.ra Irene Franconi Malavolta mentre i relatori furono il prof. Mauro Catenacci, il ten. col. Francesco D’Amelio, il dott. Giovanni Staiano, padre Massimo Rastrelli ed il dott. Aldo Manfredi. Presenti anche alcuni parlamentari, assessori e parroci.

Nell’occasione la città di San Benedetto ebbe l’opportunità di conoscere in maniera dettagliata gli effetti sulla persona che si abbattono dopo la  perdita di denaro a causa del gioco d’azzardo.

Ma dopo il tira e molla che si è a lungo profilato a livello di governo centrale e di iniziative nelle periferie credo sia utile indire un referendum nazionale per sapere se gli italiani vogliano effettivamente fondare lo sviluppo economico sul gioco ed utilizzare il gioco come mezzo di circolazione del denaro.

Occorre tagliare corto onde evitare che le disgrazie di molti e la felicità di pochi possano essere strumentalizzate come la risoluzione dell’occupazione in Italia.

Rimango fermamente convinto che l’Italia sia fondata sul lavoro e non sulla distruzione del lavoro  delle famiglie  attraverso il gioco di azzardo.