Non era ancora estate e il giudice Falco lavorava sui verbali stilati dalle circoscrizioni elettorali per accertarsi se le elezioni si erano svolte in modo corretto. In quei giorni la matematica sembrava fosse diventata una opinione, ma comunque il Sindaco Celani risultò il vincitore delle elezioni con la maggioranza assoluta.

 

Bisogna ricordare che il sindaco in carica ottenne la maggioranza per una manciata di voti e se quei voti non ci fossero stati, magari oggi avremo ancora Piero Celani come sindaco della città di Ascoli Piceno ma solo dopo un  ballottaggio elettorale. Qualsiasi cosa fosse emersa in quei giorni non avrebbe fatto diventare Sindaco della città di Ascoli Piceno Giorgio Rocchi.  

 

Oggi il Tar delle marche poteva fare due cose: emettere una sentenza definitiva qualora riteneva il ricorso infondato, quindi lo rigettava dicendo che non c’erano gli estremi, prendendo una decisione definitiva, una sentenza di rigetto e chiudendo il caso.

 

O in caso di dubbio, come è successo, ha accettato il ricorso e ha ordinato alla Prefettura di inoltrare ulteriore documentazioni e procedure, plichi, verbali, buste ed altro materiale entro il nove febbraio.

 

“A questo punto dobbiamo aspettare che la Prefettura richieda tutti questi documenti al tribunale e poi spedirli al Tar - dice il consigliere comunale del Partito dei Comunisti Italiani Emidio Catalucci e aggiunge – è stato giusto fare il ricorso visto che è stato ritenuto ammissibile”.

 

In effetti si può affermare che il ricorso ha il suo fondamento e non resta che aspettare l’evolversi della situazione con molta serenità, e questo vale per tutti e due gli schieramenti, ma anche fare chiarezza andando fino in fondo, perché questa volta le istituzioni devono rispettare i cittadini ascolani.

 

Per il sindaco Celani questa è una brutta notizia, qualcosa cambia sotto l’aspetto psicologico, ma la

minoranza consiliare è ancora più preoccupata e i cittadini dovrebbero preoccuparsi a loro volta, perché qualcosa non andò per il verso giusto durante le elezioni.

 

“A questo punto vogliamo sapere la verità – dice Catalucci – adesso il ricorso mette in dubbio la legittimità sullo svolgimento delle elezioni che sono avvenute nella scorsa primavera e che ha visto per la prima volta nella storia della città, dei fenomeni che sono stati ritenuti degni di ulteriore chiarimento”.

 

Lo stesso riferisce che il Sindaco molto probabilmente dovrà cambiare il suo modo di rapportarsi con la minoranza consiliare, fino ad ora non ha costruito un dialogo con la minoranza e tanto meno ha avuto un atteggiamento “sportivo” in occasione della composizione delle commissioni (presidenze e vice presidenze).

 

Mi auguro che per noi – dice Catalucci – che la notizia di oggi metta la pulce all’orecchio del Sindaco Celani, che deve governare la città di Ascoli ma non la deve comandare. Io mi auguro che cambi atteggiamento perché finora ha chiesto e ottenuto lo scontro con la minoranza e non il dialogo. Quest’ultimo qualifica la democrazia”.