Mezza pizza al Penzo!
| VENEZIA - Considerazioni semiserie sulle gesta dolciamare dell'Ascoli Calcio
di Federica Poli
Finalmente una bella trasferta! Venezia Ascoli. Oh, laspettavo da un anno la laguna! Un bel bagnetto in novembre non ci sta male. Sabato sera organizzo tutto il necessaire: allora stivaloni per lacqua alta, stivaloni di ricambio più trendy sai per lincontro con qualche vip, scarpe col tacco non si sa mai, scarpa da passeggio. Allora maglioncino leggero di cotone, maglia pesante di lana, camicina nel caso mi si prospettasse una serata carina con qualche veneziano di bellaspetto, pantalone elegante per il casinò, non si sa mai magari mi va di andare, gonna corta per far colpo sempre sul veneziano di prima. Ora passiamo allintimo eh no, amici miei questo rimane top secret.
Vabbè prontissima per ogni evenienza, preparo anche il beauty. Con la mia valigia mi dirigo bellina alla porta. Giunta alluscio mio padre mi guarda insospettito, con aria interrogativa scruta la mia sportina, alza la testa e mi rivolge testuali parole: "ma non dovevi tornare in giornata?" risposta della sottoscritta "papà ho portato lo stretto indispensabile". Con le mani nei capelli (quelli rimasti) e proferendo parole irripetibili (attenzione con la prova televisiva potrebbero davvero incastrarlo) se ne va nellaltra ala dellappartamento. Tiro un grosso sospiro e, penso tra me e me, "è un uomo che cosa vuole capire delle necessità di donna." Vabbè con lassolutamente necessario mi avvio verso la laguna. Immagino le gondole in mezzo allacqua e laria romantica mi pervade lanima per lintero viaggio.
Arrivo a Venezia con largo anticipo per vedere Piazza San Marco invasa da ascolani tanto che ho cercato invano il Caffè Meletti, San Francesco e il Palazzo dei Capitani poi mi sono resa conto di non essere a casa, quando per mezza (e dico mezza ) pizza ho pagato 15 euro. Pensate i problemi di digestione che ho avuto. Potevo comprarci un quarto del berrettino di Dolce e Gabbana!
Arrivo al Penzo e mi accomodo nel mio posticino senza proferire parola. Qui mi riconoscono al volo se parlo. "mi son venezian" non mi esce proprio bene.
Zitta zitta al quarto minuto vedo lindescrivibile: Michelino de noantri che lancia la palla a Corederoma Bucchi il quale tira e la sfera con una lentezza impressionante si dirige verso la porta difesa da Benussi. In un momento ho pensato a tutto, a mio padre che non vede la partita, agli zii rimasti a casa al piccolo nipotino che, purtroppo, non capirà, allamica che non ama il calcio, allamico che non tifa Ascoli, nel frattempo riesco anche a guardare negli occhi i miei nonni nellaldilà e la palla ancora rotola fino a superare quella linea bianca. Gooool!
Il mio cuore si apre. Ringrazio tutti i santi del Paradiso mi inginocchio (ovviamente col pensiero) a pregare chiunque abbia concesso questa gioia a questa piccola povera mortale. Vorrei prendere Cristian Bucchi e baciarlo sulla fronte, naturalmente, deve essere seduto altrimenti io non ci arrivo. Per quattordici minuti mi pare di essere alla pubblicità di Gatorade quella con la musichetta in cui si vedeva luomo che tagliava il traguardo e mi sento nelle orecchie quel tattaratatta tattaratatatta tattaratta. Spero che duri fino al novantesimo ma quel bricconcello di Erpes ehm Erpen (ma è fastidioso come un Herpes) segna il gol del pareggio. Mannaggia.
Non posso trovar pace e quel giocatore col nome di uno sbiancante per lavatrice Ominobianco mi pare ah no, Biancolino colpisce un palo clamoroso. Maurantonio ha acceso un cero alla Madonna quando è tornato nelle Marche.
Secondo tempo lento e duro da digerire come la mezza pizza da quindici euro. La partita sta per finire quando lintramontabile Cristian Becchi Cucchi no, Bucchi colpisce la traversa. Eh no, vabbè il palo di prima, ma pure la traversa! Come il palo lhanno colpito loro? È uguale sempre due sono! La gara finisce e la laguna vede allontanarsi, su un barcone di quelli con cui gli albanesi sono sbarcati sulle coste pugliesi lestate scorsa, anche i tifosi ascolani festanti e inneggianti il vessillo bianconero. Io resto a bocca aperta a godermi lo spettacolo di Venice By night e penso, al Penzo, che magari sarebbe bello esser lì con il mio fidanzato.
Ma io ne ho undici di ragazzi e che mi importa di uno solo? Riacciuffo al volo il traghetto che mi riporta alla realtà, più felice per aver visto questa bellissima città ma, soprattutto, più leggera di almeno quindici euro!
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09/11/2004
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