“Siamo stati operativi per tutta la giornata di ieri. Il Tronto non era a rischio esondazione, tant’è che non abbiamo allertato il centro commerciale Porto Grande, dove alle 17,30 si trovavano circa mille persone. Il Tronto aveva una capacità di ulteriori tre metri e mezzo, sicché non abbiamo neppure sfiorato una situazione di pericolosità. Abbiamo beneficiato delle buone condizioni del mare, che ha assorbito tutta l’acqua che arrivava dai fiumi e dal fatto che quest’acqua non trasportasse detriti come tronchi o altri oggetti, che avrebbero potuto ostruire la foce del Tronto, nella zona dei ponti sulla Statale 16, dove c’è un restringimento.”

 

È questa la versione dei fatti del responsabile della protezione civile della Provincia di Ascoli Dante Merlonghi, il quale riferisce anche dell’organico impiegato: “più di ottanta uomini della protezione civile e una ventina del genio civile della Provincia, oltre ai mezzi. Abbiamo avuto un problema in zona Isola di Colonnella, dove una paratia non funzionava per mancanza di energia elettrica”.

 

Su quest’ultimo punto interviene il consigliere comunale dei DS Palmiro Merli, residente di quel quartiere (Agraria) ed ex assessore ai lavori pubblici: “sarebbe opportuno che la zona a nord del Tronto nota come “Isola di Colonnella” tornasse a far parte del territorio marchigiano, per consentire una maggiore tempestività in casi di emergenza. Le paratie non funzionavano per mancanza di energia elettrica. Ma sia le paratie che la cabina dell’Enel sono di proprietà della Provincia di Ascoli. L’approvvigionamento dell’energia arriva invece dal compartimento Enel de l’Aquila, cui ci si è dovuti rivolgere per permettere infine la chiusura delle paratie.”

“Si procede in questo modo – spiega Merli – quando il livello del fiume si alza oltre una certa soglia, per impedire che vi confluisca ulteriore acqua dalla zona di Fosso dei Galli e dal comprensorio attraversato dal canale.”

 

Ma oltre al livello del Tronto, per tutta la giornata di ieri via Val Tiberina, sempre nel quartiere Agraria, è stata coperta da circa venti centimetri di acqua: allagati bar, attività commerciali e artigianali, abitazioni. “Per risolvere questo problema – aggiunge Merli – non c’è bisogno di intervenire sulla rete fognaria della stessa via Val Tiberina, ma su quel canale delle acque bianche che si trova nei pressi del centro Agroalimentare, tappato in seguito ai lavori compiuti in questi ultimi anni”.

 

“Ieri sera – conclude Merli – solo attraverso il passaparola, più di 150 macchine sono state portate in zona Annunziata lungo la Salaria, al sicuro da una eventuale esondazione del Tronto. Devo comunque elogiare il sindaco per la prontezza con cui ha convocato l’unità di crisi in Comune, a partire dalle 22.”

 

L’unità di crisi di cui parla Merli era coordinata dal dott. Fausto Mozzoni dell’ufficio ambiente, responsabile comunale della protezione civile. La situazione del Tronto è stata seguita dal sindaco e dalla giunta al completo (Latini e Lorenzetti sul posto), dai molti consiglieri di maggioranza e minoranza, dai vigili urbani (il comandante Pietro D’Angeli, il suo vice Giuseppe Coccia e vari rappresentanti), presenti in Comune e in vari punti della città interessati dalla situazione di maltempo. In Comune è giunto anche il comandante provinciale della guardia forestale Benedetto Ricci.