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Legacoop Marche, una realta’ che cresce

| ANCONA - A due anni dal Congresso regionale, un bilancio delle Attività nell’assemblea dei delegati a Portonovo di Ancona

 A due anni dall'ultimo congresso regionale, come previsto dallo statuto, si è riunita oggi, all’Hotel “La Fonte” di Portonovo di Ancona, l'assemblea dei delegati di Legacoop Marche: un'organizzazione che, in questi due anni, ha visto la crescita delle cooperative aderenti da 298 a 339, ovvero al 20% delle cooperative esistenti nelle Marche. In grande aumento anche i soci (passati da 115.000 del 2002 agli attuali 158.000), il fatturato (stimato oggi in 1.139.000 euro annui) e gli addetti (passati a 9.320 dagli 8.000 del 2002, con un incremento di oltre 1300 unità
sul 2002).

Il documento programmatico 2004-2006  è stato illustrato dal presidente di Legacoop Marche, Simone Mattioli, che nel suo intervento ha enfatizzato l'importanza della forma cooperativa come modello in grado di mettere in rapporto le iniziative di sviluppo locale con i grandi fenomeni della globalizzazione. Nella grande comunità di 500 milioni di cittadini, nata il primo maggio di quest'anno, con l'ampliamento dell'Unione europea, si annoverano ben 140 milioni di persone socie di cooperative. Un fenomeno imponente ed un valore che è stato riconosciuto e sancito anche nella Costituzione europea, siglata lo scorso 29 ottobre. In questo quadro, le cooperative devono essere sempre più coscienti di operare in una "Euroregione", in un territorio che nelle Marche sempre più assume una connotazione di "Città Adriatica", le cui mura virtuali travalicano i confini nazionali.

L'analisi della struttura e dell'attività di Legacoop Marche e le proposte per migliorarla e renderla più efficace, contenute nel Documento programmatico 2004-2006, sono state significativamente concluse da Mattioli con alcune considerazioni sulla "questione intergenerazionale" che assume connotati particolari in imprese che non si tramandano per eredità e che non si "cedono" a terzi quando l'imprenditore vuole smettere, Giorgio Bertinelli, vicepresidente di Legacoop nazionale, ha commentato i dati relativi all'andamento delle cooperative di Legacoop Marche inquadrandoli in un processo di livello nazionale.

"La cooperazione – ha rilevato Bertinelli - cresce ovunque; in dieci anni ha raddoppiato gli addetti, che sono oggi circa un milione a livello nazionale. La peculiarità delle Marche e di altre regioni del centro Italia, come Umbria e Toscana, è la diffusione e l'importanza assunta dalla forma di impresa cooperativa in tutti i settori dell'economia. In un periodo di crisi come l'attuale le cooperative dimostrano maggiori capacità di tenuta rispetto ad altri tipi di impresa."

Stefania Serafini, direttrice regionale dell'Organizzazione, ha sottolineato l'importanza di questo appuntamento, che si svolge a metà del mandato del presidente di Legacoop Marche e che consente ai delegati di ridefinire un piano di lavoro organico che tenga conto dei cambiamenti avvenuti nei due anni precedenti. "La riforma del diritto societario è un po' il tema dominante di questa fase, - ha sostenuto Stefania Serafini – che, purtroppo, si caratterizza anche per l'affermarsi di una crisi economica ormai conclamata. Le cooperative marchigiane comunque 'tengono' sia in termini di fatturato che di occupati, che di soci."

Gian Mario Spacca, vice presidente della Regione Marche, ha portato il saluto della Giunta regionale, rilevando la duplice importanza del cooperazione nelle Marche. "Alla cooperazione si attribuisce la produzione del 7% del PIL della regione, - ha sottolineato Spacca - ma il ruolo di coesione sociale svolto da questo sistema di imprese travalica l'importanza economica. Nel nostro tessuto economico, fatto di tantissime micro-iniziative, la cooperazione e l'artigianato giocano un ruolo fondamentale, in particolare dando opportunità ai giovani e alle donne, contribuendo in maniera decisiva alla democrazia economica".

Analoghe considerazioni hanno espresso l’assessore regionale alla Sanità, Augusto Melappioni, che nei processi di integrazione tra sociale e sanitario ha potuto apprezzare l'apporto delle cooperative e Cataldo Modesti, assessore regionale alla Cooperazione, che ha affrontato, in queste settimane e per la prima volta. la piena attuazione della legge regionale 5 del 2003 sulla cooperazione, riuscendo a sostenere gran parte dei progetti presentati.

La Regione Marche crede nella cooperazione, tanto che riserva al suo sostegno una quota di fondi superiore a quella, per esempio, di una regione molto più popolosa come il Lazio.
Il vice presidente della Provincia di Ancona, Giancarlo Sagramola, ha ringraziato Legacoop Marche per tenere l'assemblea nel territorio di cui è amministratore ed in cui pochi mesi fa si è svolta, per la prima volta nella storia, la Conferenza provinciale sulla cooperazione, in occasione della quale sono stati prodotti studi significativi, che hanno evidenziato l'importanza di questa forma di impresa nel tessuto provinciale. "

Oltre 64.000 posti di lavoro sono garantiti  in provincia di Ancona dalle cooperative, - ha sottolineato Sagramola -  ma il valore della cooperazione va al di là di questo: la cooperazione è infatti uno strumento di saldatura tra fasce deboli e iniziativa imprenditoriale, un modello di inclusione sociale".

Il sindaco di Ancona, Fabio Sturani, oggi a Roma con i sindaci di tutta Italia per protestare contro la finanziaria, ha fatto pervenire un saluto a Legacoop Marche, cui ha riconosciuto il ruolo di pietra miliare di quella cooperazione. che è un patrimonio importantissimo della città di Ancona

10/12/2004





        
  



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