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"Un Natale senza squilli"

Ascoli Piceno | Le previsioni di vendita per le festività della Confcommercio.

Giorgio Fiori

Sarà un Natale piuttosto “risparmioso” per la spesa delle famiglie ascolane.

Secondo una stima effettuata da Confcommercio presso negozi, e Centri Commerciali della provincia, si prevede un contenimento dei  maggiori consumi di beni, alimentari e non, che le famiglie effettueranno nell’arco delle festività natalizie, rispetto allo stesso periodo dell’anno passato.

“A frenare la corsa all’acquisto – precisa il direttore Confcommercio Giorgio Fiori – è principalmente l’effetto sui consumatori della situazione di sostanziale debolezza dell’economia, che pur se sembrava aver assunto caratteristiche strutturali di modesta crescita, spinge le famiglie a comportamenti di spesa decisamente prudenziali. In particolare – aggiunge Fiori - pesano nella nostra realtà le incognite legate alle situazioni di crisi di alcune aziende e l’incertezza sull’effetto reale della riforma fiscale tanto che  probabilmente, sulla spesa influiranno in modo determinante le politiche di prezzo delle imprese commerciali, che dovranno in qualche modo stimolare e rivitalizzare una domanda in torpore.

“Nello specifico, per il Natale 2004 – secondo Fiori – le parole d’ordine negli acquisti sembrano essere quelle di “tecnologia” e “cultura”. Secondo le nostre indagini infatti, ai primi tre posti si riconfermano gli audiovisivi e l’elettronica di consumo (informatica, TV, videoregistratori, CD e DVD player, console per videogiochi), nonché i piccoli elettrodomestici (robot da cucina, condizionatori, eccetera), tutti comparti che migliorano rispetto al 2003 il proprio “picco” di fatturato collegato al Natale.

Il settore dei libri si colloca al quinto posto, mentre i giocattoli occupano una posizione mediana, seppur in arretramento rispetto al 2003.

I consumatori sembrerebbero, invece, in questo momento,  assai meno interessati all’abbigliamento e calzature, che registrano un preoccupante peggioramento dei rispettivi picchi di fatturato del periodo natalizio, spiegabile forse perché, nell’era del risparmio, si preferisce attendere l’ormai prossima stagione dei saldi.

Rispetto alle festività del 2003 il consumo di prodotti alimentari, da ricorrenza, rimarrà invece nel complesso invariato in quanto anche se all’interno della categoria si registreranno per i vari tipi di prodotti andamenti differenziati, il Natale è sempre Natale e nessuno, nel bene o nel male, rinuncerà alla tradizione”.

17/12/2004





        
  



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