La Civiltà Marinara a San Benedetto del Tronto ai primi del '900
San Benedetto del Tronto | Presentato ieri alla presenza di molte autorità il volume frutto della collaborazione tra alunni, insegnanti, studiosi e "nonni", e del lavoro di ricerca di quasi sette anni.
di Andrea Castelli
libro civiltà marinara
Questa è la realizzazione di un sogno, e mò ce ptèm pur mrì.
Così esordisce il sig. Gabriele Cavezzi, noto storico locale e sambenedettese doc, nel suo intervento alla presentazione, ieri pomeriggio del volume La civiltà marinara a San Benedetto del Tronto ai primi del 900, volume frutto del lavoro assiduo di bambini della scuola elementare del I circolo, insegnanti, storici locali, ma soprattutto della collaborazione attiva di nonni e nonne, che con i loro ricordi sono stati preziosissimi per ricostruire un periodo che rischia di essere sommerso dalla modernità.
Il volume continua Cavezzi è frutto di un lungo lavoro finalizzato alla valorizzazione di una memoria , che è quella della Civiltà marinara sambenedettese, un pezzo di storia inizialmente snobbato e poi riconosciuto in ambito addirittura internazionale
E proprio alla ricerca di quelli che erano gli usi e costumi di qualche generazione fa, è partito questo progetto, nellormai lontano 1997 e, nella sua gestazione di grande dinanismo, nel tempo ha coinvolto 30 insegnanti, 20 classi e oltre 400 alunni delle varie classi delle scuole elementari.
Ma perché è nata questa iniziativa?
Tutto è nato per arricchire il percorso formativo- racconta la coordinatrice del progetto,la dott.sa Silvana Guardiani e per trasformare ciò che è la conoscenza da pura nozione a un qualcosa di più sentito di più intimo,da qui coinvolgere gli affetti familiari.
Tutto questo per accrescere la consapevolezza della propria identità culturale e il senso di appartenenza al territorio.
Dopo il riscontro positivo dellesposizione alla Palazzina Azzurra della prima parte del progetto, nel 1997, si è chiesto allamministrazione comunale di plastificare cioò che era il lavoro cartaceo e lopera completa è stata esposta alla Scuola Nord, insegnando anche ai bambini a fare da mini-guide per visite guidate.
Con gli stessi contenuti gli alunni e il corpo docente hanno partecipato ad iniziative importanti, come lesposizione Mare di corda e la Fiera della pesca di Ancona, dove sono stati presenti a ben più di una edizione con un proprio stand.
Nel frattempo da una prima parte del lavoro si è formato tutto il resto che è andato a completare lopera.
Oggi i contenuti del libro, la cui veste grafica è stata realizzata dalla dott.ssa Nollis,anchella presente ieri, e dalla sua impresa, dando vita così ad un eccellente veste colorata e semplice con finezze come caratteri differenziati tra gli il lavoro degli alunni e degli insegnanti, frutto tra laltro di una collaborazione inedita tra privati e scuola pubblica, sono esposti nella Scuola Zona Nord, nella loro veste originale.
Il libro, così come lesposizione, è diviso in tre tomi,il primo riguardante il mondo dellinfanzia,con giochi, filastrocche, detti, e tutto il mondo minorile,dalla scuola al lavoro,tutto recuperato dalla memoria preziosa di quelli che sono un a fonte inesauribile di sapere, ovvero i nonni.
La seconda parte riguarda il mondo del lavoro, esplorando figure come i marinai sino alle più tipiche, che sono quelle de lu canapè, la retarè.
Il terzo ed ultimo volume parla del turismo, dal casotto a baywatch è il titolo.
Tutto ciò raccoglie materiale di grande utilità e per certi versi inedito,che altrimenti sarebbe andato dimenticato, raccolto tramite interviste, visite guidate, letture e ricostruzioni.
Definito un lavoro grandioso da quello che è una leggenda tra gli studiosi locali, Ugo Marinangeli, in risposta alla modestia che il direttore del I circolo, il dott. Emilio Vita, aveva dimostrato, si può affermare che siamo di fronte ad un prodotto meraviglioso, che va a stimolare quella che è la conoscenza del territorio e della sua importante storia, e soprattutto aiuta una presa di cscienza di quelle che sono le nostre radici.
Ogni lavoro che va allapprofondimento dellae nostre radici è un opera meritoria, di più se realizzato da giovani,in questo caso bambini, sostiene a ragione il sindaco Domenico Martinelli, anchesso presente allincontro.
Troppo spesso il territorio è stato devastato e la memoria cancellata da quellignoranza che ha contribuito a rendere vasto il cosiddetto luogo anonimo, dunque è giusto e doveroso un lavoro di ricerca e riscoperta.
Hanno presenziato alla presentazione anche il presidente del consiglio di circolo Arcangelo Caputo, lassessore alla pubblica istruzione Felicetti, e anche il dott. Pietro Colonnella.
Presentazione di quello che è un lavoro doveroso e puntuale, ricco di memoria e di fonti per far sì che il nostro passato non vada dimenticato.
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18/12/2004
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