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Spirito natalizio

San Benedetto del Tronto | I musulmani dovrebbero aiutare i cristiani a fare il presepe come i cristiani dobrebbero aiutare i musulmani a fare l’albero di natale. Questa e’ tolleranza.

di Tonino Armata

Natale è alle porte, e incontro molte persone (ogni anno qualcuna di più) che parlano di regali come di un dovere incombente, e quasi di un’ossessione. Rarissimo trovare chi si applichi con gioia ad un’attività che, pure, dovrebbe testimoniare affetto, e cura per gli altri. Va bene che il dono è un atto complesso, pieno d’implicazioni sottili e non sempre limpidi, difficile bilancio fra il dare e l’avere. Ma che potesse diventare una nevrosi di massa, è un penoso nodo da sbrogliare, come l’ingorgo, come cento altri stress contemporanei, è un vero e proprio controsenso e, per chi crede in Gesù Cristo, quasi una bestemmia.

Il traffico s’innervosisce, lo shopping si fa compulsivo e sbrigativo, il meccanismo autopunitivo. La presenza degli altri, che per le Feste dovrebbe celebrarsi come una rivelazione troppo spesso dimenticata, si trasforma in una specie di minaccia: oddio il regalo per la zia, santo cielo, ho dimenticato di prendere qualcosa per Gabriella… Negli Usa sta prendendo piede una piccola ma loquace corrente “anti-natalizia”, che tende a immunizzare dalla greve smania di una festa ormai consacrata alla carta da credito e al parcheggio in seconda fila. Simpatizzo, ma sento che prima di aderire a quel movimento devo assolutamente provvedere al regalo per la zia, e per la mia amica Gabriella…
 
Tra le strenne natalizie, degno corredo di questi giorni di serenità e letizia, non poteva mancare l’allegra trilogia di Oriana Fallaci, dal titolo augurale “L’apocalisse”. Seduti attorno all’albero di Natale in compagnia dei bambini, nel baluginio di mille lucine accese, cantando Jingle Bells, sarà bellissimo leggere ad alta voce l’annuncio dell’imminente distruzione del mondo, e ripassare insieme quel centinaio di ragioni che fanno dell’uomo un miserabile pezzo di sterco.
Sempre a sostegno dello spirito natalizio e delle famose radici cristiane dell’Occidente, l’autrice riporta le parole dell’Angelo: “Scrivi! Perché ciò che dico è vero e degno di essere creduto”. Il fatto che l’Angelo, pur rivolgendosi a un’autrice stimatissima e a una signora, usi un tono così sbrigativo e non chieda “per piacere”, la dice lunga sul poco pochissimo tempo che c’è rimasto prima della dissoluzione finale.

Non c’è neanche un minuto da perdere in smancerie, e il fortunatissimo editore della signora Fallaci è perfettamente conscio del fatto che forse una seconda edizione non sarà possibile. Da qui la copiosissima tiratura della prima edizione.
Personalmente penso che anche i musulmani dovrebbero aiutare a fare il presepe e i cristiani dovrebbero aiutare i musulmani a fare l’albero di Natale. Questa è tolleranza. Le tradizioni però non devono diventare fondamentalismo, come per la Fallaci: accettare non può significare essere come vogliono i cristiani.
 

24/12/2004





        
  



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