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“Norme in materia di bonifica”

| ANCONA - Proposta di legge della Giunta regionale.

Semplificare l’organizzazione, migliorare la gestione, favorire la partecipazione alle scelte. Sono i tre obiettivi della proposta di legge: “Norme in materia di bonifica”, che la Giunta regionale ha presentato in Consiglio.

Un testo che intende snellire le funzioni amministrative dei tre Consorzi di bonifica esistenti nelle Marche (i primi due a carattere interregionale): Aso, Tenna e Tronto - Foglia Metauro e Cesano - Musone, Potenza, Chienti, Asola e Alto Nera. Soprattutto dopo la dichiarazione di illegittimità costituzionale della legge regionale 30/97, che sopprimeva i Consorzi.

“La proposta di legge – sottolinea l’assessore alla Bonifica, Luciano Agostini – nasce dall’esigenza, fortemente avvertita nella nostra Regione, di ridefinire la disciplina della bonifica quale strumento di difesa del suolo, di tutela delle risorse idriche a uso irriguo, indispensabile per la valorizzazione delle produzioni irrigue e del paesaggio rurale.
Stabilisce, inoltre, che sono tenuti al pagamento del contributo di bonifica solo coloro che traggano un beneficio diretto e specifico dalla relativa attività e dispone che l’ammontare sia determinato in proporzione al beneficio stesso. Questo per dirimere le delicate questioni riguardanti il pagamento del contributo consortile”.

La proposta di legge della Giunta regionale conferma il conferimento alle Province delle attribuzioni in materia di difesa del suolo, prevedendo, però, la possibilità, per le stesse, di affidare ai Consorzi la progettazione, la realizzazione, la gestione e la manutenzione delle opere. Alle Province compete anche l’approvazione del Piano di bonifica, quello di classifica, la vigilanza sui Consorzi (comprese la fusione, la scissione, la soppressione e la modifica dei confini).

Ai Consorzi affida, invece, le funzioni in materia di irrigazione e sistemazione idraulico-agraria, gli interventi di riordino fondiario, le opere relative alle strade di bonifica o interpoderali non classificate come provinciali o comunali.

La proposta prevede, inoltre, una semplificazione dell’assetto organizzativo dei Consorzi. In particolare, limita a tre gli organi (Comitato esecutivo, presidente, revisore dei conti), modifica la composizione del Comitato (diciotto membri eletti dall’assemblea, uno nominato dalla Provincia) e sostituisce al collegio il revisore unico. Ridefinisce anche i compiti degli organi.

Novità, pure, nel sistema di elezioni degli stessi organi.

Viene conferito il diritto di voto in assemblea a tutti gli iscritti (sia urbani, che agricoli) risultanti nel catasto consortile. Istituisce sezioni distinte per i proprietari di immobili registrati nel catasto urbano e nel catasto rurale, assicurando comunque la maggioranza dei seggi a questi ultimi. Stabilisce, a garanzia della massima democraticità, il meccanismo del voto pro capite.

Infine, la proposta di legge ridefinisce il contenuto del Piano di bonifica, che costituisce il riferimento generale per le attività da svolgere in ciascun comprensorio. Il Piano deve censire le opere esistenti, definire le linee d’intervento, individuare quelle da realizzare: comprese le opere di competenza dei privati e per essi obbligatorie.

23/12/2004





        
  



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