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Truffa con assegni clonati

San Benedetto del Tronto | Sei persone denunciate a piede libero. Numerose le aziende e gli istituti di credito truffati

di Emidio Lattanzi

Per lungo tempo erano riusciti a farla franca grazie ad una macchinosa truffa i cui ingranaggi sono stati individuati e neutralizzati dagli uomini della Polizia di Stato. Sei persone, tra cui due stranieri, un uomo ed una donna, sono state denunciate a piede libero con le accuse di falsità in titoli di credito, furto degli stessi e ricettazione.
 
La dinamica dell'attività criminale consisteva nel sottrarre degli assegni validi, clonandoli grazie ad un'attenta scannerizzazione ed una puntigliosa stampa, utilizzandoli successivamente per acquistare forniture, a volte con cifre molto consistenti, da aziende sparse su tutto il territorio nazionale.
 
A farne le spese sono stati nove istituti di credito, e numerose imprese, tra cui spiccano, per la nostra zona, un' azienda di articoli sportivi della vallata del Tronto, ed alcuni alberghi della riviera. Molte le imprese truffate nel vicino Abruzzo. La banda era composta da B.M., 42enne pluripregiudicato di Avezzano e residente a Nereto, considerato la mente del gruppo, B.G., siracusano del '52, anch'egli con numerosi precedenti penali, P.G., 44enne pescarese, C.A. venezuelano di Puerto La Cruz, classe '52 e residente a Pescara, D.P.F., 49 anni di Teramo e la sua convivente rumena S.A. di 35 anni.
 
Ognuno dei sei aveva un ruolo ben definito all'interno dell'organizzazione, alcuni erano addetti alla fornitura della materia prima (gli assegni originali), a volte rubata, a volte comprata da tossicodipendenti, altri al lavoro di scannerizzazione e stampa, quindi c'era chi faceva il lavoro di "facciata", presentandosi come rappresentante o dirigente di un'azienda fittizia per trattare i dettagli delle voluminose forniture. Il materiale acquistato veniva rapidamente venduto, consentendo una rapida chiusura dell'operazione prima che la banca di turno scoprisse l'inghippo.
 
Il procedimento penale è partito proprio dalle segnalazioni effettuate nel Piceno, ed ha visto la Procura ed il Commissariato di San Benedetto, lavorare in collaborazione con la Polizia di Pescara, e quella di Siracusa.
 
"Il reato imputato ai sei – ha spiegato il dirigente del Commissariato sambenedettese Marco Fischetto – non prevede l'arresto durante la denuncia, sono quindi tutti a piede libero".

07/12/2004





        
  



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