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Il teatro vissuto al di là delle sue barriere architettoniche

Ascoli Piceno | La filosofia di intrattenersi ed immergersi in luoghi ricchi di storia

di Federico Biondi

Nella sala del Consiglio Provinciale è stato presentato il cartellone della stagione teatrale (Scena Picena 04/05) che accompagnerà tutti i marchigiani per questo duemilaquattro e per i primi quattro mesi del duemilacinque.
 
L’Amat ha dato un contributo fondamentale alla stesura del programma e ha dato forza all’offerta teatrale grazie alla sua rete composta da una moltitudine di comuni in tutta la regione e che nella provincia Picena prendono il nome meglio identificabile di “Percorsi Piceni”.
 
Il calendario è ricco di eventi ed è diviso in aree tematiche: il teatro della donna (donne interpreti, registe e autrici), teatro e società (teatro di denuncia sociale), teatro di letteratura (per approfondire il rapporto tra il testo letterario e la scena) e infine i classici rivisitati dai gruppi teatrali emergenti ma con un’accerta professionalità.
 
Queste proposte sono state pensate per far confrontare il pubblico con determinati contenuti che si compenetrano nella contemporaneità grazie ad una esperienza teatrale di qualità.
 
“Piacevoli sperimentazioni teatrali, per un teatro di ricerca marcato Italia dove l’attore è il protagonista e fulcro dell’intera opera”.  
 
Scena Picena mette in mostra i meravigliosi teatri della provincia di Ascoli Piceno tanto da rappresentare una valorizzazione dei piccoli centri mettendo in evidenza che si può fare teatro.
 
In queste piacevoli rappresentazioni c’è la possibilità di scoprire piccole realtà comunali, nuovi luoghi per fare nuove esperienze culturali. L’offerta teatrale è legata alle piccole spazialità ma non per questo è un teatro provinciale e sicuramente non è secondo per qualità a quello proposto nei grandi centri italiani.
 
Se mai deve essere messo in evidenza una problematicità, questa è proprio legata al pubblico che spesso risulta essere sedentario, pigro che con difficoltà vive la così detta “città diffusa”. I teatri ci sono e sono vivi ma il territorio pecca di immaturità sul piano della mobilità.
 
I comuni spendono molte risorse per sostenere i teatri come del resto la Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno che ha contribuito con circa quarantacinquemila euro. Le Marche e il Piceno hanno una forte tradizione teatrale che va assecondata per non vanificare gli sforzi di chi mantiene vivo il gusto della tradizione.
 
La rassegna teatrale è già iniziata e per maggiori informazioni è reperibile un utile vademecum dove si possono trovare tutti gli appuntamenti in programma. Per maggiori informazioni digitare www.amat.marche.it o www.charta.it.

08/12/2004





        
  



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