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Divieto di fumo: attenzione agli avvisi conformi alle disposizioni di legge

Ascoli Piceno | Le raccomandazioni del Direttore, Dot. Giorgio Fiori. Il presidente provinciale pubblici esercizi Luigi Brugni: "gli esercenti non faranno nè gli sceriffi, nè i delatori".

A meno di dieci giorni dall’entrata in vigore del Divieto di Fumo in tutti i pubblici locali, regna ancora molta confusione tra fumatori ed esercenti tanto che ora spunta anche l’allarme per i cartelli indicanti il divieto di fumare, da esporre obbligatoriamente.

A lanciarlo è ancora la Confcommercio che, anche per questo pur se con poche speranze, confida nella proroga di sei mesi richiesta per l’applicazione della legge.

“Molti esercenti – evidenzia il direttore Giorgio Fiori – ancora non hanno ben assimilato che non è sufficiente, per essere in regola, esporre un semplice cartello con su scritto <<vietato fumare>> ma che occorre attenersi strettamente a quanto previsto in proposito dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 Dicembre 2003.

Secondo questo decreto infatti – aggiunge il dott. Fiori – (che disciplina anche tutti i requisiti tecnici dei locali eventualmente da adibire ai fumatori e dei relativi impianti di ventilazione) nei locali in cui è vietato fumare vanno collocati dei cartelli ben visibili che, oltre a recare la  scritta << Vietato Fumare >> devono riportare i relativi riferimenti di legge, l’importo delle sanzioni applicabili ai contravventori, il o i nominativi dei soggetti dell’impresa o dell’ufficio a cui spetta vigilare sull’osservanza del divieto e quindi l’elenco completo di coloro a cui compete accertare le infrazioni.

Ma non è tutto! Nelle strutture con più locali – precisa Fiori – oltre al modello di cartello con le predette indicazioni, da posizionarsi all’ingresso o nei luoghi di particolare evidenza, vanno riproposti, in ogni locale, cartelli con la sola scritta “Vietato Fumare”.

Attenzione dunque prima di acquistare i cartelli prescritti, di verificarne la loro rispondenza alle norme di legge poiché, esporre avvisi non conformi potrebbe essere equiparato al esserne sprovvisti, con il rischio dunque di incorrere nella sanzione amministrativa pecuniaria che (con gli aumenti previsti nell’ultima ora dalla legge Finanziaria) va da 220 a 2200 euro”.

“E’ chiaro – conclude Fiori -  che la Confcommercio ha cercato di evitare almeno questo problema  ai propri iscritti predisponendo dei cartelli perfettamente conformi alle norme in essere, che da lunedì 3 gennaio sono a disposizione dei titolari di bar, ristoranti, pizzerie , alberghi ecc., presso tutte le sedi Confcommercio della provincia”.

Se da un lato dunque la Confcommercio si preoccupa del far rispettare le norme ai propri aderenti dall’altro è sempre la stessa Confcommercio ad inasprire la polemica sulla responsabilità del gestore a denunciare  quanti trasgrediscono al divieto di fumo.

“In attesa delle risultanze dello specifico ricorso presentato al Tar del Lazio  – sentenzia il presidente provinciale pubblici esercizi Luigi Brugni –  anche i gestori dei locali pubblici della provincia di Ascoli Piceno, così come faranno tutti i colleghi d’Italia, non denunceranno nessun trasgressore alle leggi sul fumo se questi, dopo essere stato invitato a spegnere la sigaretta o ad uscire dal locale, dovesse continuare a fumare.

E’ infatti assurda, inapplicabile ed illegittima la disposizione del Ministero della Salute che impone agli esercenti di segnalare ai vigili urbani i comportamenti dei trasgressori al divieto di fumare. Non abbiamo timore – aggiunge Brugni – di perdere fatturato ma non vogliamo essere trasformati in sceriffi e multati per questo: in nessun Paese  europeo esiste una legge simile !” 

01/01/2005





        
  



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