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"A San Benedetto era un mito". Tanta commozione per l'ultimo saluto ad Umberto Ventura

San Benedetto del Tronto | Tanta commozione al rito funebre officiato stamattina in una gremitissima Chiesa di Sant'Antonio da Padova. Moltissimi i personaggi che hanno voluto salutare per l'ultima volta Umberto Ventura. Toccante l'omelia di Padre Giancarlo.

di Luca Bassotti

Mastellarini e Ventura

“A San Benedetto era un mito”. La toccante affermazione di Giuseppe Marconi, effettuata nel corso del rito funebre officiato stamattina presso la chiesa di Sant’Antonio da Padova, fotografa esattamente l’entità di quello che è stato, in città, un personaggio come Umberto Ventura, morto nella notte tra sabato e domenica.
 
Il pensiero rivolto da Marconi al suo più grande amico, che ora non c’è più, ha strappato gli applausi della chiesa gremitissima di amici e conoscenti di Umberto Ventura. “Era un amico fraterno, di quelli che non si dimenticheranno mai – dice Giuseppe Marconi – Ci univano tante cose ed una grande passione: la Samb. Quante trasferte fatte insieme per la squadra rossoblù e quante sofferenze. Ma Umberto aveva un cuore grandissimo ed era un grande trascinatore. Sapeva coinvolgere nelle sue idee”.
 
Già la Samb. Ventura la nominava sempre nei suoi discorsi, era uno dei suoi grandi amori. Dirigente ed addetto stampa della società rossoblù, dal 1977 al 1983, non dimenticava mai questa sua importante esperienza. Così come non si sono dimenticati di dargli l’ultimo saluto diversi protagonisti della Samb di quegli anni. In chiesa vi erano, infatti, l’allora presidente Ferruccio Zoboletti, i dirigenti Floriano Bollettini ed Umberto Travaglini, il segretario Giancarlo Tacconi, gli ex giocatori rossoblù Paolo Beni, Francesco Chimenti, Nicola Ripa, Alfiero Caposciutti, Bruno Piccioni, Flavio Pozzani, Giovanni Romani, Tiziano Manfrin, Italo Schiavi, Augusto Gentilini (ora tecnico del Giulianova) e Pasqualino Minuti. Per la Samb di oggi erano presenti, oltre a Manfrin (responsabile del settore giovanile), anche il vice allenatore Roberto Beni e l’esponente del Collegio Sindacale, Mario Grannò.
 
Una grandissima commozione è stata provata anche all’omelia di Padre Giancarlo, che ha officiato il rito funebre. “Umberto era una persona vera, di quelli che non amavano giri di parole – ha detto – Era una persona schietta. Amava tantissimo la sua famiglia ed aveva un cuore grande. Amava tantissimo anche la sua città ed era contraccambiato. Se in Paradiso ci fossero dei ministeri, gli avrei attribuito quello dell’accoglienza”. Uno spontaneo applauso da parte di tutti ha interrotto l’omelia e Padre Giancarlo ha terminato così: “Umberto avrebbe commentato tutto questo con un sorriso ed una battuta”.
 
Al rito funebre hanno partecipato anche il comandante dei Carabinieri, Luigi Dellegrazie, l’on. Gianluigi Scaltritti, l’ex presidente della Provincia, Pietro Colonnella, l’assessore allo Sport, Pierluigi Tassotti, i consiglieri comunali Libero Cipolloni, Antimo Di Francesco, Giuseppe La Manna, e poi altri politici del calibro di Vittorio Santori, Gabriella Ceneri, Giuliano Silvestri e Pietro Paolo Menzietti. Inoltre il segretario regionale e provinciale della Confesercenti, Paolo Perazzoli, l’ex assessore regionale Gino Troli e l’ing. Pietro Guidi Massi. Infine, al gran completo era presente la Riviera Samb Volley, in cui Umberto Ventura rivestiva la carica di vice presidente: c’erano infatti il presidente Mario Bianconi, i dirigenti William Taffoni e Flavio Patrizi, il tecnico Giuseppe Moriconi e diversi giocatori della prima squadra e delle compagini del settore giovanile.     

10/01/2005





        
  



3+4=
Umberto Ventura.

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