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Il piacere imperfetto

San Benedetto del Tronto | "...una Legge che dice che siccome nei locali pubblici ci vanno anche quelli cui il fumo da fastidio, da oggi chi vuol fumare vada all’aria aperta".

di emme

Ci siamo. Da ieri non è più possibile concludere una buona cena con l’aroma di un ‘ puros’,  accendere una sigaretta all’amico di fronte ad un fumante caffè, in piedi, davanti al bancone del bar, entrare, in foja di pigri acquisti, in un qualche negozio e scegliere fra le cose esposte cercando la più desiderabile fra le volute di fumo. La perfezione del piacere del fumo, inutile, immotivata, fine a se stessa, gratuita nelle motivazioni come, appunto, può essere solo la perfezione, non c’è più. Fumare una sigaretta, oggi è ccome cercare di recuperare l’innocenza perduta.

E sia, se così si vuole colà dove si puote. Bisognerà rispettarla questa nuova Legge, anche se qualche obiezione sorge spontanea., perché, se non rispettassimo le Leggi, sarebbe un gran brutto vivere, fra prepotenze, ingiustizie, vessazioni.

E’ stata grande consolazione apprendere dal telegiornale del mattino che, proprio a Napoli, Capitale della Camorra e dell’Omicidio Quotidiano, subito dopo la mezzanotte sia stata fatta la prima ed unica contravvenzione in base alla nuova Legge. Questa è la prova che ci sono laggiù abbastanza uomini e mezzi per controllare la grande criminalità e il territorio e che si ha cura di educare alla legalità quei popoli, cominciando, come è giusto, de minimis.

Qualche perplessità sorge invece negli sprovveduti come me che credono che Leggi, quando ci sono, e son cosa diversa dalle ‘grida’ dei Viceré spagnoli d’un tempo, vanno applicate e basta,  ha suscitato la paterna nota dell’ineffabile Ministro della Salute ( quello che non riesce a  farci vendere al prezzo a cui lo paga tutta Europa il latte per neonati, o che cade in stato confusionale quando legifera di cani, per intenderci). Dice dunque l’Eccellente Ministro che , per due mesi, le contravvenzioni non si faranno, si avrà la mano leggera. E pensare che io credevo che, a parte i vigili urbani che per antica tradizione vedono solo i divieti di sosta ( probabilmente perché fumano e gli è calata la vista),  se uno viene sorpreso  a violare la Legge c’è l’obbligo di perseguirlo da parte delle Forze dell’Ordine e nessuno può elargire proroghe motu proprio!. Cose da ancien régime!.

Piccole cose, comunque, che sono un nulla di fronte a quella che giustamente i ‘ media’ hanno definito ‘ una rivoluzione epocale’ ( Ma quando ci sarà l’attesa ‘ Parusìa’, ce l’avranno qualche aggettivo adeguato per celebrarla? …).

Quello che da fastidio a me, invece, è il trionfalismo di non fumatori, ex fumatori, fumatori pentiti e vogliosi tuttavia, giunti al punto di comprare spazi sui giornali per pubblicare entusiasti Alleluia. Eppure, a parte una civile discussione, non mi risulta che vi sia stata guerra  e che vi siano vinti o vincitori . Solo una Legge che dice che siccome nei locali pubblici ci vanno anche quelli cui il fumo da fastidio, da oggi chi vuol fumare vada all’aria aperta. Niente di drammatico se tutta la faccenda non facesse da araldo allo spirito dei tempi, che è lo spirito della intolleranza.

In questo particolare caso, poi, che, a dire il vero, puzza di un mal digerito puritanesimo, oltreché di non sempre convincenti disquisizioni scientifiche, bisognerebbe andarci cauti, visto che lo  Stato è pronubo della vendita dei tabacchi e ci fa sopra il suo bel guadagno.

Ho visto per strada sguardi e sentito parole di disprezzo verso qualcuno che passava con la sigaretta in bocca. Sintomi di una condanna sociale che non ha alcuna giustificazione, oltre l’istinto della Intolleranza e l’assoluta ignoranza di che siano le Libertà Individuali. E’ il frutto avvelenato di una campagna di dissuasione mal impostata che ha privilegiato l’aspetto ‘ terroristico’ sulla ragionevolezza e sull’onesta ammissione di colpe che sono di tutti, anche dei non fumatori.

 Già, perché è lo Stato che le sigarette le vendeva , anzi ‘ spacciava’ ( ‘ spaccio’ c’era scritto sopra alle rivendite di ‘ sale e tabacchi’, ve lo ricordate? ) ed era lo Stato, insieme ai tabaccai, ai genitori, ai comuni cittadini intenti a comprare il sale, ai titolari di distributori automatici di sigarette etc. che tollerava, malgrado una Legge proibitiva ci fosse, che venissero consegnati a minori i mal acquistati pacchetti di sigarette. E i produttori di film non ci hanno offerto ed affascinato con Greta Garbo e la sua rauca preghiera ‘ Datemi una sigaretta!’, Humphrey Bogart che rimane a Casablanca attaccato ad una sigaretta, gli orrori e la fame della guerra nei Combat alleviata dai pacchetti di sigarette che piovevano dai carri armati vincitori. Tutta una letteratura. Ed anche la poesia e la pittura del ‘900, non hanno dato e danno l’immagine della sigaretta, peccato e delizia, mito e difesa contro l’incombere della torbida follia della vita?-

Insomma, tutta una scorza dura da superare e buttar via. E sia. Ma facciamolo con la Ragione, senza spiriti di Crociata e senza rivalse, con quel tanto di malinconia con cui sempre si abbandonano ‘ le vecchie cose di cattivo gusto ‘ che ci hanno accompagnato nella vita.

Non demonizziamo nessuno e niente, men che mai il tabacco. Passiamolo alla storia insieme alle avvolgitrici di sigari delle manifatture napoletane che, uscendo la sera ramazzavano il pavimento a raccoglier briciole e l’avvolgevano in carta da accendere e fumare ( si chiamavano, all’origine ‘ spagnolette’, non ancora ‘ sigarette’) e vendere ai più miseri .

Ricordiamoci della valenza politica assunta dal consumo di tabacco un secolo dopo. Disquisiamo sui diversi usi di questa pianta straordinaria : pipa, sigaro, sigaretta, polvere da fiutare, fogli per cataplasmi, suffumigi di tabacco e clisteri di fumo di tabacco nelle cure mediche dell’800 e sul perché di tanto gradimento della stessa.

E poi le sigarette drogate fornite alle truppe d’assalto di ogni esercito durante le guerre, ma anche la velina con il regolamento appesa sulla porta della baracca di un campo di concentramento con i bordi accuratamente ritagliati a rispetto del  testo e fatti cartine per briciole di tabacco di cicche. Si dice che qualcuno in quella porcheria abbia trovato la forza di continuare a vivere. Storia dell’Uomo, anche se non dell’universa umanità.

I meriti del tabacco, a quanto sembra , per molti sono nulla di fronte agli effetti malefici dell’abuso dello stesso. Giusto. Ma di “aabuso”, stiamo parlando. E questo discorso vale anche per il cibo sovrabbondante, per l’alcool , per i dolciumi, per eccessive pratiche giovanilistiche, e, attenzione!…, per molte di quelle cose che ci rendono piacevole la vita come un tempo accadeva con la mitica sigaretta. Oggi vi sono ben altri rischi per la salute: intendo i campi elettromagnetici delle stazioni che mantengono in vita i tf. Cellulari, quelli che circondano televisori e computer ed altre diavolerie, le polveri sottili emesse senza sosta dal traffico, il mercurio ed il piombo  che mangiamo  insieme ai pesci, gli antibiotici delle grandi carni di manzo, i coloranti, i lucidanti, i falsi tartufi a base chimica, l’amianto che è dappertutto e, se vi fate un giro con gli occhi aperti, lo potrete vedere che crepa e sfiocca da baracche e tettoie lungo le vie di questa città. Intendo anche l’obesità ( la campagna contro i colpevoli di grassezza è già cominciata…) e la ‘ vita  sedentaria’ etc.etc.. Ma come si fa a volere una società “ consumistica” e pretendere che parte della stessa non metta su pancia?! 

Fallito lo  Stato Etico hegelianamente inteso, il vizio resta. Uno Stato che pretende di dirmi quanto devo mangiare, quanto e che devo bere, se e come fumare, quanto pesare, quanti chilometri al giorno devo fare e vuol regolare ogni più banale comportamento e convince tutti, me compreso che se peso troppo la colpa è mia ( il che sarà pure vero, ma la premessa è meno vera: chi l’ha detto che essere grassi è una colpa?! ) è duro da sopportare. Non so se il Ministro in questione, il cui nome e l’iniziale del cognome coincidono, guarda caso, con quelli di fra’ Girolamo Savonarola, si rende conto che, quando c’è di mezzo la Libertà, spesso il gioco non vale la candela e, se proprio è convinto che una certa abitudine faccia male, meglio sarebbe, pazientemente convincendo i reprobi, educare la gente sperando che le cattive abitudini scompaiano. Guai a procedere a colpi di  Legge e multe e ammende su queste cose! – Fra l’altro, leggi suntuarie, moralizzatrici, proibizionismi di ogni natura non hanno mai funzionato sulla distanza. 

Per tornare al concreto, qualche domanda.

E’ vero o no che nelle Marche abita una popolazione fra le più longeve del Paese?  Ed è vero o no, che la stessa è in testa alle classifiche del consumo di tabacco e di alcool?

E’ vero o no, che i danni da fumo sono indistinguibili da quelli di inquinamento atmosferico e che si sommano?

E’ vero o no che sigaro, pipa, sigaretta sono cose diverse, si fumano in modo diverso  ed hanno effetti diversi ?

E’ vero o no che, a furia di additivi, nessuno sa più che cosa ci sia dentro una sigaretta?…

E’ vero o no che qualcosa stride e sembra storta quando si monta questo bailamme contro una secolare abitudine in un Paese dove una bimbetta può essere lasciata morire di fame, dove i treni ammazzano la gente per l’arretratezza delle linee ferroviarie dove… scegliete voi il seguito…? 

A proposito. A trenta metri da me, sul tetto di una casa c’è un’enorme antenna telefonica ( leggi : campo magnetico). A sinistra a cento metri ce n’è un’altra. Davanti a cinquanta metri c’è una baracca di eternit crepato da cui si sfioccano le fibre di  amianto. Dalla strada antistante, d’estate, se la brezza non tira dal mare, arrivano folate dense di residui di aromatici idrocarburi, nuvole di polveri sottili che vanno a dimora negli alveoli polmonari. 

Se voglio andare a respirare un po’ d’aria pura, devo viaggiare in macchina ( la bicicletta è diventata troppo pericolosa …), rischiando la vita perché nessuno, nemmeno in città, rispetta i limiti di velocità e la prudenziale segnaletica. In questa situazione, è bene  che si faccia tutto il possibile per evitare disagi ai non fumatori, non foss’altro per una questione di banali buone maniere, ma, per favore!,  niente crociate, niente sbirciatine in casa mia, niente prediche sullo stile di vita che mi sono scelto, niente moralismi dopo aver fornito una corretta informazione. La Libertà è anche questo.

 

12/01/2005





        
  



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