Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

Al Teatro Pergolesi di Jesi "La visita della vecchia signora"

| JESI - Il 15 e 16 gennaio, con Isa Danieli (premio ETI 2003 come “migliore attrice”)

Dopo la danza torna al Teatro Pergolesi di Jesi la grande prosa. Sabato 15 e domenica 16 gennaio la stagione promossa dal Comune di Jesi e dall’Amat con il contributo della Banca Popolare di Ancona e la direzione artistica di Franco Cecchini, propone in esclusiva regionale La visita della vecchia signora di Friedrich Dürrenmatt, con Isa Danieli (premio ETI 2003 come “migliore attrice”) e Massimo Foschi e la regia di Armando Pugliese.

Il testo dell’autore svizzero – uno dei capolavori della drammaturgia del ‘900 – è una farsa di forte attualità, una parabola grottesca del “denaro” che corrompe le coscienze e le relazioni. Spettacolarità, ritmo e divertimento caratterizzano questa messinscena, insignita nella scorsa stagione del Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro come “migliore spettacolo dell’anno”.

Riportiamo la motivazione del premio: “Trasformare un testo dal suo interno, fino a farlo diventare qualcosa in più di un tremendo apologo sulla cattiveria umana, così La visita della vecchia signora di Friedrich Dürrenmatt diventa un atto d’accusa contro una società imbelle e corrotta, mentre usa gli strumenti del teatro più efficaci e incisivi: quelli che ci arrivano dalla lezione di Brecht, e dall’immaginario scenico di Majakovski. Un palcoscenico pieno, in continuo movimento, ricco di belle immagini, come di perfette dinamiche sceniche, incandescente, sulfureo nell’accensione di una vita di provincia fatta di inganni, finte feste, grandi e piccole viltà. Il gelo dei sentimenti contrasta coi colori espressionisti di uno spettacolo che vive della bravura dei suoi interpreti.

Una straordinaria Isa Danieli, livida e implacabile nel gesto, come nella ostesa carnalità, e Massimo Foschi, che fa del suo personaggio un uomo qualunque tragicamente contemporaneo, assicurano insieme agli altri bravissimi interpreti quel difficile equilibrio drammaturgica dato da tensioni a lungo coltivate, sempre irrisolte. La regia di Armando Pugliese, ricca di riferimenti all’immaginario teatrale e cinematografico novecentesco, col contributo delle scene ideate da Bruno Buonincontri, i costumi di Silvia Polidori, e le musiche di Pasquale Scialò dà all’intera vicenda quel tono acre, e nello stesso tempo lieve, perfino divertente, di tragedia rovesciata in sublime commedia dell’indifferenza.”

“La sfida teatrale che mi pone il testo di Dürrenmatt” scrive Pugliese nelle note di regia “mi si prospetta di grande interesse: come arrivare alla tragedia dei significati attraverso il paradossale dipanarsi della vicenda e il grottesco di quei magnifici personaggi? Come far giungere al pubblico la complessità della dialettica fra sviluppo economico e potere del denaro da un lato, ed etica individuale e collettiva dall’altro? Come addentrarsi nei meandri di un fato ancestrale  senza tradire i veicoli del ridicolo utilizzati dall’autore nella sua scrittura? Come interpretare il contrapporsi del percorso della vittima designata a quello della collettività? Come affrontare la tematica del tradimento di cui tutto il testo è permeato? E come disegnare la complessità simbolica della Vecchia Signora nell’arco del suo imperscrutabile ed ineluttabile cammino? Ma soprattutto come restituire sulla scena quel tessuto di ritornanti nostalgie, di mesta poesia che traspare dall’amaro e terribile sentimento amoroso della signora, al di là di ogni e qualsiasi simbologia.

La risposta viene da un appunto di Dürrenmatt: «La visita della vecchia signora è una storia che si svolge in una cittadina in qualche parte dell’Europa centrale, scritta da uno che non si distanzia affatto da questa gente e che non è sicuro che egli agirebbe diversamente: che altro vi sia nella storia non c’è bisogno di dirlo qui, né di rappresentarlo sul teatro. […] Io descrivo uomini non marionette, un’azione, non un’allegoria, presento un mondo, non una morale, come mi si attribuisce talvolta di fare, anzi non cerco neanche di porre il mio lavoro al confronto col mondo, perché ciò avviene automaticamente fintantoché nel teatro esiste anche il pubblico. […] La vecchia signora è un dramma crudele, ma proprio per questo deve essere rappresentato non crudelmente, ma nel modo più umano, con tristezza ma non con ira, ma anche con umorismo, poiché niente è più dannoso che un’ottusa serietà per questa commedia che finisce tragicamente.»”

Informazioni e biglietti (da euro 13,00 a euro 26,00): biglietteria del Teatro Pergolesi (0731 538355), Amat (071 2072439), sito internet  www.amat.marche.it (vendita on line).

11/01/2005





        
  



3+4=

Altri articoli di...

Cultura e Spettacolo

31/10/2022
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
27/10/2022
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
27/10/2022
53 anni di Macerata Jazz (segue)
26/10/2022
Il recupero della memoria collettiva (segue)
26/10/2022
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno (segue)
23/10/2022
A RisorgiMarche il Premio "Cultura in Verde" (segue)
22/10/2022
Porto San Giorgio torna a gareggiare al Palio dei Comuni (segue)
20/10/2022
La Nuova Barberia Carloni apre un tris di spettacoli (segue)

Fuori provincia

14/11/2022
Terremoto: subito prevenzione civile e transizione digitale (segue)
14/11/2022
Il presidente di Bros Manifatture riceve il premio alla carriera "Hall of Fame/Founders Award" (segue)
02/11/2022
Glocal 2022: dove i giovani diventano protagonisti del giornalismo (segue)
02/11/2022
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
27/10/2022
A Cartoceto, nelle ‘fosse dell’abbondanza’ per il rituale d’autunno della sfossatura (segue)
27/10/2022
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
27/10/2022
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
23/10/2022
A RisorgiMarche il Premio "Cultura in Verde" (segue)
ilq

Quando il giornalismo diventa ClickBaiting

Quanto è sottile la linea che divide informazione e disinformazione?

Kevin Gjergji