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Castelli sull'accentrazione della sanità

San Benedetto del Tronto | Disservizi al Centro di Prenotazione dell’Ospedale Madonna del Soccorso: ecco le conseguenze della centralizzazione anconetana delle funzioni sanitarie.

di Guido Castelli*

Dal primo gennaio è praticamente impossibile per i cittadini prenotare telefonicamente le prestazioni mediche e diagnostiche attraverso il Centro di Prenotazione Unica dell’Ospedale Madonna del Soccorso.

I 4 operatori del CUP in forza all’Ospedale - dovendo ora provvedere anche al servizio di riscossione dei Ticket - non possono materialmente assicurare la risposta telefonica agli utenti che, quindi, sono costretti a recarsi personalmente al Cup per ottenere la prenotazione.

Come è noto fino al 31 dicembre scorso la situazione era ben diversa (e molto più funzionale alle esigenze del cittadino). La banca concessionaria del servizio di tesoreria presso la ASL n.12, infatti, garantiva anche la riscossione dei ticket consentendo agli operatori dell’Ospedale il tempo necessario a curare il disbrigo dell’attività di prenotazione telefonica.

Ora al contrario gli spazi antistanti agli uffici del CUP sono gremiti da decine di persone in attesa che, per ottenere le prestazione ambulatoriali e/o diagnostiche, sono costrette a recarsi in ospedale ben due volte. Si tratta di un caso esemplare di decadimento dell’offerta ospedaliera dovuto ai meccanismi di centralizzazione dei servizi imposti dalla riforma sanitaria deliberata dalla Regione nel giugno del 2003 con la costituzione dell’ASUR.

Il nuovo concessionario del servizio di tesoreria dell’Azienda Sanitaria Unica Regionale, infatti non garantisce più il servizio di riscossione dei tickets nei termini e secondo le modalità praticate presso il “Madonna del Soccorso” dal precedente concessionario incaricato dalla ASL n,12.

La morale è che quello che , in periferia, era stato ottenuto per ottimizzare un servizio da rendere al cittadino è stato, di fatto, annullato da una decisione centralista che arricchisce la lunga serie di negligenze consumate ai danni della sanità del Sud delle Marche  dai “Soloni ” anconetani. Non escludo che il nuovo servizio centralizzato di tesoreria consenta significativi risparmi al servizio sanitario regionale, contesto tuttavia che le economie possibili siano ottenute, come al solito, a scapito dei cittadini del meridione marchigiano.

Sul punto ho presentato un’interrogazione al Presidente della Giunta D’Ambrosio per chiedere che la Regione si faccia carico dei costi necessari per ripristinare una piena funzionalità operativa del CUP del Madonna del Soccorso.

*consigliere regionale AN

13/01/2005





        
  



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