La lunga battaglia sostenuta dal sottoscritto sulle "consulenze d'oro" e sugli incarichi esterni affidati dalla zona territoriale 13 trova riscontro nell'azione della Guardia di Finanza, "ospite" giovedì e venerdì scorso dell'ospedale Mazzoni.

Le Fiamme Gialle hanno infatti dedicato due intere giornate alla verifica contabile e amministrativa della regolarità dei rapporti di collaborazione avviati dalla ex Asl n.13. Tutto questo non fa che confermare come – al di là delle dichiarazioni formali della Regione relative al contenimento della spesa ed alla razionalizzazione delle risorse – gli sprechi nella Sanità sono ancora una drammatica realtà.

La sensazione è che i risparmi abbiano riguardato solo ed esclusivamente i servizi destinati ai cittadini, con indiscriminati e ingiustificati tagli.  Tagli ancor più inaccettabili se rapportati all’inadeguatezza complessiva del sistema sanitario, sempre meno capace di fornire risposte concrete alle problematiche di salute, dei marchigiani, troppo spesso costretti a sborsare fior di quattrini pur di usufruire di prestazioni rapide ed efficaci.

Nel contempo i conti della sanità, vengono appesantiti dalla pervicace opera di arruolamento di figure professionali non sempre funzionali all’obiettivo di migliorare la qualità dell’offerta sanitaria. Di recente, sono intervenuto proprio in merito al rinnovo di due rapporti di collaborazione coordinata e continuativa , stipulati dalla Asl n.13 malgrado l'espresso divieto, in questo senso, del direttore generale dell'Asur, Antonio Aprile.

Potrei citare ancora il caso dell’ex direttore sanitario della Asl 13 che avrebbe dovuto essere reintegrato nell'organico proprio grazie ad  una consulenza esterna poi bloccata sul nascere a seguito di un mio diretto intervento di denuncia del caso. In conclusione: quello degli incarichi esterni nell’ambito della sanità è ancora un capitolo costellato di troppi punti oscuri. E mi auguro vivamente che l'intervento della Guardia di Finanza possa portare finalmente un po' di chiarezza.

L'ingegner Maresca, per sua stessa ammissione, dichiara l'esistenza di 4 consulenze che vanno a gravare sui costi dell'azienda sanitaria. In compenso, però, le liste di attesa continuano ad allungarsi e se il cittadino ha bisogno di una visita a pagamento in tempi rapidi non ha che una scelta: pagarsela.