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Apertura dell’Anno accademico all'Università di Macerata. Soddisfazzione di Cavallaro

| MACERATA - "Significativa la prospettiva di un rinnovato slancio organizzativo ed una consapevolezza, ancora più forte del passato".

“Registriamo con soddisfazione - scrive il senatore Mario Cavallaro - le linee strategiche dell’Università di Macerata tracciate dal rettore Sani nella sua relazione alla cerimonia d’apertura dell’Anno accademico, il 715esimo dalla fondazione dell’antico nostro Ateneo. Particolarmente significativa ci sembra la prospettiva di un rinnovato slancio organizzativo ed una consapevolezza, ancora più forte del passato, della necessità che l’Università mantenga il suo ruolo di luogo congiuntamente elettivo della ricerca scientifica e della didattica.

Assai interessante è la visione di una Università aperta al territorio, pronta a collaborare con le istituzioni locali e con le forze sociali, per dare specialmente al tessuto delle piccole imprese maceratesi e marchigiane quella capacità di innovazione e sviluppo che solo un corretto impegno del mondo scientifico può offrire.

Apprezzabile l’inserimento dell’Università di Macerata in un sistema di relazioni europee, e particolarmente intelligente l’incontro strategico con l’Università di Camerino, con la quale sono state avviate importanti sinergie ed altre lo saranno in futuro. Ai campanilismi ottusi di un tempo, si contrappone ora una visione aperta, moderna e formatrice del ruolo dell’Università a cui anche Camerino si ispira con il rettore Esposito e che colloca le due Università statali della nostra provincia, ancora prestigioso primato nazionale, al centro di grandi progetti.

La politica - conclude il senatore della Margherita - deve rispettare l’autonomia universitaria ed anzi incoraggiarla e consentirne lo sviluppo, fornendo ad ogni livello i mezzi non soltanto finanziari affinché gli ambiziosi traguardi illustrati dall’Università marchigiana divengano realtà. Occorre unità, concretezza, realismo; le Province, la Regione, il Governo ed il Parlamento debbono ciascuno dare il proprio apporto in un quadro organico i cui frutti non tarderanno a venire”.

19/01/2005





        
  



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