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Terzo appuntamento con il "Teatro della Parola"

Grottammare | Intervista a Lucilio Santoni sulla poesia di Pier Paolo Pasolini

di Antonella Roncarolo

Continuano a Grottammmare gli appuntamenti con  la rassegna "Teatro della Parola": dopo la prestigiosa presenza di Arnoldo Foà e di Eugenio Allegri, sabato 22 gennaio alle ore 21,30, presso il Teatro dell’Arancio di Grottammare, sarà la volta dell’attore Piergiorgio Cinì con un omaggio a Pier Paolo Pasolini.
 
I testi scelti da Lucilio Santoni e dallo stesso interprete Piergiorgio Cini' seguono la sottile linea narrativa  di un verso del poeta friulano, «Un affetto più grande di qualsiasi amore» con la musica di Pierpaolo Marini.
 
Abbiamo posto a Santoni alcune domande sullo spettacolo.
Perché Pasolini nel 2005?
Riproponiamo Pasolini per la sua estrema attualità a trent’anni dalla sua morte. Il titolo dello spettacolo è  il primo verso della poesia "Un affetto e la vita" in "Trasumanar e organizzar". Bellissima e intensa. "La tenerezza che tale affetto impone / al profondo, non conduce né a fecondare / né a essere fecondati, anche se per gioco; / eppure si soccombe ad esso / con lo stesso senso di precipitare nel vuoto / che si prova gettando il seme, quando si muore / e si diventa padri." In una poesia così c'è tutta la lucidità di chi ha gli occhi aperti sulla realtà, tutta la tenerezza di chi innamoratamente vive e tutta l'angoscia di essere uomini.
 
Il percorso dello spettacolo sarà quindi prevalentemente poetico?
Sì. Nel testo poetico Pasolini ha saputo sintetizzare idee e visione del mondo. Inoltre, a Grottammare ci stiamo caratterizzando per un teatro sì di parola, ma soprattutto di poesia.
 
Per concludere, dove sta la grande forza di Pasolini?
Sta nell'essere "l'ultimo dei consumisti", nel senso che lui sapeva essere vero consumatore, di cose e di corpi. Noi, invece, non siamo consumisti, non sappiamo farlo, siamo semplicemente consumati, dalla merce, dalle immagini, dai nuovi miti. La sua era espressione del selvaggio dolore di vivere. La nostra del disagio ottuso da dipendenza.

20/01/2005





        
  



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