Forse le lunghe assenze dell’On.le Scaltritti dal consesso provinciale lo hanno distratto, non facendogli vedere quanto l’Amministrazione Provinciale sta realizzando con impegno per l’occupazione, le infrastrutture e lo sviluppo economico del territorio.Ci si aspetterebbe da un parlamentare che fosse occupato a portare risorse sul territorio invece di  evocare scenari apocalittici e  usare toni esasperati come il suo capo politico a Roma che, quando si riferisce al Centro-Sinistra,  parla “di miseria e morte”.

Dipingere quindi l’attività amministrativa provinciale come una costante dissipazione di risorse pubbliche è ormai un ritornello continuo ed usurato,  a cui la gente, che sa ben riconoscere chi opera e chi getta discredito,  non presta più seria considerazione, ma lo considera come palese ed inconcludente spot elettorale.

Aderire ad una Associazione che è un laboratorio della partecipazione è un atto che altri Enti Locali hanno già compiuto, perché della partecipazione non se ne faccia solo una invocazione teorica, ma sia realmente praticata con concretezza e serietà. E che il tema sia di grande attualità, non solo nel dibattito politico nazionale, ne è testimonianza la straordinaria e massiccia presenza all’iniziativa dello scorso ottobre a Grottammare dove oltre 300 persone hanno partecipato all’Assemblea Nazionale degli Enti Locali impegnati sul bilancio partecipativo, promossa dalla provincia di Ascoli Piceno insieme alla Provincia di Milano in collaborazione con la Rete Nuovo Municipio.

In quell’occasione più di 100 Comuni, 11 Province e decine di associazioni e Dipartimenti Universitari sono stati presenti e determinati nel mettere in comune la voglia di uscire dagli slogan per avviare convintamene la strada del confronto diretto con le comunità amministrate.

E  non giova fare confusione anche sulla mancata attivazione del “Difensore Civico” nella Provincia. Un tema che è nell’agenda politica di mandato, e questo Scaltritti lo sa. Come sa che il Difensore Civico non è organo di controllo sull’azione politica, ma un organismo tecnico per risolvere questioni gestionali, evitando piccoli contenziosi. Tanto più che in tutta Italia sono pochissime le Province che hanno già attivato questa figura e nelle regioni contermini  quasi nessuna. L’On. Scaltritti chiama in causa l’Assessore Maroni, che ha la delega alla Partecipazione.

L’Assessore ha presentato in Consiglio, “con orgoglio” la proposta di delibera. Orgoglio e convinzione  che derivano “da anni di passione ed impegno politico, militando in quella DC che è stata scuola di popolarismo, di coinvolgimento della gente e per la gente, che è stata anche luogo di formazione di classe dirigente”. All’On. Scaltritti  si suggerisce di confrontarsi sulle idee, sui problemi e più ancora sulle soluzioni, ma non dal pulpito, perché le istituzioni hanno il dovere di  servire questo territorio, in vista di una crescita che ancora tarda e, per la quale  sarebbe auspicabile disporre di maggiori risorse e non di tagli come nei fatti sta avvenendo ed in questo  l’On.le Scaltritti può proficuamente impiegare il suo tempo, piuttosto che perdersi  in stucchevoli polemiche.