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Cremazione: servizio sospeso per cambio gestione

San Benedetto del Tronto | Subentra la Picenambiente. Preludio alla privatizzazione dei servizi cimiteriali?

di Giovanni Desideri

Per una decina di giorni, dal 1 gennaio, è sospeso presso il cimitero di San Benedetto il servizio di cremazione, a causa del passaggio di gestione dalla società Bleu Service Srl di Foggia alla Picenambiente Spa, di cui il Comune è socio di maggioranza relativa con il 19,36% delle quote.

La Picenambiente deve ricevere un’autorizzazione dall’ufficio ambiente della Provincia di Ascoli e successivamente verrà stipulata una convenzione con il Comune di San Benedetto. Passaggi che richiederanno appunto una decina di giorni.

A San Benedetto sono state effettuate nel 2004 circa 230 cremazioni. Le operazioni necessarie venivano fin qui svolte da un solo addetto (dipendente della Bleu Service), anche in considerazione del fatto che per ragioni tecniche l’impianto non supportava più di una cremazione al giorno. La Picenambiente ha preso contatti con quest’addetto, affinché il rapporto di lavoro possa continuare.

Da tre anni era scaduto il contratto con la Bleu Service, ma gli accordi prevedevano la possibilità di un rinnovo anno per anno fino al 31 dicembre 2004. Con l’entrata in vigore della nuova legge sullo smaltimento dei rifiuti ospedalieri, tuttavia, è venuta meno per la ditta di Foggia la parte più redditizia dell’attività, appunto quella dello smaltimento delle parti anatomiche provenienti dall’ospedale in seguito ad interventi di amputazione e simili, per la quale c’è ora bisogno di una speciale autorizzazione di cui la Bleu Service non è in possesso. La ditta ha quindi chiesto una cifra esorbitante per svolgere un’attività ridotta.

L’offerta della Picenambiente al Comune, invece, comprende anche il potenziamento degli impianti, per svolgere anche più di un intervento al giorno e il cambio dell’alimentazione: da gasolio a gas, ciò che comporterà un notevole risparmio economico.

Non manca chi avanza il dubbio, come fa il capogruppo DS Giovanni Gaspari, che questo passaggio di gestione possa preludere ad una più generalizzata privatizzazione dei servizi cimiteriali, nonostante l’utile annuo prodotto attualmente: “come è già avvenuto con la vendita della farmacia comunale – puntualizza Gaspari – che garantiva al Comune un utile di quasi 160 milioni di lire all’anno”.

03/01/2005





        
  



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