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Sicurezza e manutenzione del fiume Tronto

Ascoli Piceno | Urgente necessità di costruire due ponti, essenziale per l’ampliamento dell’alveo stesso

In questi giorni sono apparsi sulla stampa numerosi articoli sul problema della ”sicurezza” del fiume Tronto ,della manutenzione e soprattutto dell’urgente necessità della ricostruzione  dei due ponti, essenziale per l’ampliamento dell’alveo stesso .Sebbene alcuni interventi di esponenti politici appaiono condizionati da ragioni di visibilità, si ritiene opportuno fare alcune precisazioni per delineare il quadro di riferimento di opere ed interventi .

Dopo l’alluvione del 1992, il fiume Tronto è stato oggetto di lavori del Genio Civile per allargare la sezione da 70 a 180 metri, nel tratto compreso tra  il ponte di Monsampolo  e quello della Statale 16. Contemporaneamente la Provincia di Teramo allargava il tratto finale portandolo da 43 a 70 metri. Grazie a questi interventi si sono evitati sino ad oggi particolari problemi. Anche in occasione delle recenti forti precipitazioni , nonostante le comprensibili preoccupazioni, il fiume nei tratti più critici si è mantenuto ben al di sotto dei livelli di guardia .

Fin dal suo insediamento la nuova Amministrazione Provinciale,  che peraltro non ha responsabilità o meriti per  situazioni precedenti, si è immediatamente occupata del problema  della sicurezza idraulica dei corsi d’acqua del territorio che considera prioritaria ed ha seguito con particolare sollecitudine ed attenzione lo stato dell’iter di attuazione della ricostruzione dei ponti sul Tronto. Proprio per fare chiarezza risulta opportuno ricordare brevemente  alcuni passaggi essenziali della vicenda .

Con decreti  presidenziali del luglio 1999 e del maggio 2000, a cui sono seguiti provvedimenti del Ministero Dei Lavori Pubblici, rispettivamente nel dicembre 2000 e dell’ottobre 2001, sono stati erogati a favore della Regione Marche e della Regione Abruzzo complessivamente circa 33 miliardi di vecchie lire per la  soluzione dei problemi che avevano determinato l’esondazione del’92.

Dopo una serie di vicende, l’Autorità di Bacino con delibera  n.13 dell’agosto 2003 ha incaricato la Provincia di Ascoli Piceno nella persona dell’ing Tartaglini e dei suoi collaboratori della progettazione del ponte ferroviario. Un anno prima nel 2002 alla Provincia di Teramo nella persona dell’ing. Valente era stato invece conferito l’incarico della  progettazione del ponte stradale ANAS della Statale.

Nel novembre 2003 la Provincia di Ascoli ha elaborato il progetto preliminare dell’infrastruttura  che è stato trasmesso il16 gennaio 2004 alla Direzione RFI (Rete Ferrovie Italiane) per le necessarie osservazioni tecniche e la validazione del progetto .Nei mesi successivi, da parte di RFI non sono pervenute prescrizioni od indicazioni al riguardo, indispensabili per procedere alle successive fasi di progettazione.

Per questo, dopo vari interventi,  si è tenuta il 22 dicembre 2004 presso l’Autorità di Bacino del Tronto una riunione  finalizzata a programmare le successive fasi dell’iter ed i problemi tecnici relativi a questa questione. Nella riunione sono stati fissati  due incontri: uno per il ponte ferroviario è stato convocato in Provincia il prossimo 11 gennaio con l’ing. Salvatori, responsabile di Dipartimento della RFI , per definire gli aspetti tecnici  e finanziari del procedimento e per concertare le fasi della progettazione definitiva, l’altro relativo al ponte stradale si svolgerà il 26 gennaio per l‘approvazione del progetto definitivo propedeutico all’appalto dei lavori.

Sempre nel corso dell’incontro del 22 dicembre si è stabilito un possibile cronoprogramma dei due interventi ed è emerso anche un problema di risorse finanziarie che dovrà essere risolto con una tempestiva richiesta di integrazione di finanziamento al Ministero dei Lavori Pubblici .Infatti il progetto redatto dall’ing. Valente della Provincia di Teramo risulta avere un costo superiore di 3 volte rispetto alle previsioni iniziali ed anche per quello della Provincia di Ascoli relativo al ponte ferroviario, non ancora completamente definito, si prevede un rilevante incremento di spesa.

Allo stato attuale quindi le ipotesi che realisticamente possono essere fatte sono le seguenti. Laddove la RFI assicurerà,come già anticipato, la sua piena collaborazione per quanto attiene gli aspetti della progettazione di sua stretta competenza tecnica ( binari , elettrificazione della linea ecc) , è ipotizzabile un completamento del progetto in circa  3 mesi, sempre che  contestualmente   in questo periodo di tempo siano  portate avanti e definite le relative procedure di variante urbanistica e le opportune procedure espropriative. In sostanza  si potrebbe arrivare alla cantierabilità delle due opere per la meta del 2005 .

“ Questa non è una promessa , ma è una previsione trasparente , realistica alla luce dei dati attualmente  disponibili e condizionata dalla complessità dell’intervento”ha dichiarato il presidente della Provincia Massimo Rossi che ha aggiunto “l’impegno dell’Amministrazione Provinciale è di seguire questo iter con la consueta determinazione, svolgere con tempestività quanto di sua competenza   ed informare i cittadini degli sviluppi del procedimento”.

Si ribadisce infine che le priorità assolute per il Tronto in termini di sicurezza sono : attuare gli interventi per la ricostruzione dei ponti, completare l’allargamento della sezione fino ad Ascoli e curare la manutenzione dell’alveo,compreso il controllo ed il taglio della vegetazione  che verranno programmati opportunamente, considerando peraltro che allo stato attuale la stessa vegetazione non appare particolarmente pericolosa per la sicurezza idraulica del fiume come rilevato dai tecnici del Genio Civile, anche in occasione delle recenti forti precipitazioni .

05/01/2005





        
  



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