2 milioni di euro dallUnione Europea per aiutare le donne costrette a prostituirsi
Ascoli Piceno | La Provincia partner del progetto Emergendo, per il recupero socio-lavorativo delle donne vittime di tratta, realizzato in rete con le Provincie di Pisa, Torino, Genova, Teramo e con le più qualificate associazioni operanti nel settore.
Un momento della conferenza del progetto "Emergendo"
Si chiama Emergendo il nuovo progetto della Provincia finalizzato allinclusione sociale e lavorativa delle donne vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale. Liniziativa, che è stata finanziata dallUnione Europea con 2 milioni di euro nellambito del programma Equal Settoriale, si propone dintervenire in modo particolare sulla prostituzione nei luoghi chiusi (case, club e così via). Contenuti e obiettivi di questo progetto di portata nazionale sono stati presentati ieri a Pisa in una conferenza stampa che ha dato voce ai partner giunti da varie zone dItalia per un primo incontro pubblico.
Secondo quanto dichiarato nella circostanza dallassessore provinciale alle politiche sociali Licia Canigola: Intervenire su una problematica così complessa cimpone di fare i conti con una cultura che vede la prostituzione come parte di una cornice sociale entro la quale la donna è libera di scegliere. Si tratta di contrapporre a questa immagine rassicurante una realtà assai più drammatica, che vede la prostituta vittima della tratta e pertanto assolutamente impossibilitata a reagire e a difendersi. Su tale condizione di vera è propria schiavitù si concentra lazione della Provincia volta a riportare alla luce dal sommerso tutti quei luoghi che altrimenti risulterebbero inesistenti e dentro i quali, invece, si consumano quotidianamente violenze.
Dal sommerso alla riabilitazione e allinserimento della donna in un contesto lavorativo e sociale che laiuti a riappropriarsi della dignità rubata, è il principio ispiratore delle tante iniziative della nostra Provincia nel settore, dal numero verde Via dUscita che ci vede capofila di un progetto che coinvolge le regioni Marche, Abruzzo e Molise ed è finanziato dal Ministero per le Pari Opportunità, alla partnership nel progetto Diritto dAccesso recentemente finanziato dallUnione Europea nellambito del programma Equal Territoriale.
Secondo quanto dichiarato nella circostanza dallassessore provinciale alle politiche sociali Licia Canigola: Intervenire su una problematica così complessa cimpone di fare i conti con una cultura che vede la prostituzione come parte di una cornice sociale entro la quale la donna è libera di scegliere. Si tratta di contrapporre a questa immagine rassicurante una realtà assai più drammatica, che vede la prostituta vittima della tratta e pertanto assolutamente impossibilitata a reagire e a difendersi. Su tale condizione di vera è propria schiavitù si concentra lazione della Provincia volta a riportare alla luce dal sommerso tutti quei luoghi che altrimenti risulterebbero inesistenti e dentro i quali, invece, si consumano quotidianamente violenze.
Dal sommerso alla riabilitazione e allinserimento della donna in un contesto lavorativo e sociale che laiuti a riappropriarsi della dignità rubata, è il principio ispiratore delle tante iniziative della nostra Provincia nel settore, dal numero verde Via dUscita che ci vede capofila di un progetto che coinvolge le regioni Marche, Abruzzo e Molise ed è finanziato dal Ministero per le Pari Opportunità, alla partnership nel progetto Diritto dAccesso recentemente finanziato dallUnione Europea nellambito del programma Equal Territoriale.
I SOGGETTI COINVOLTI
Emergendo: dal sommerso allinclusione socio-lavorativa delle vittime di tratta. Questo è il titolo completo del progetto, che già ne spiega le finalità principali. Le Province coinvolte, oltre a Pisa (che ha il ruolo di capofila), sono quelle di Ascoli Piceno, Torino, Teramo e Genova (anche con il Comune). Gli altri soggetti impegnati sono le associazioni Tecla (Roma) e On the Road (Martinsicuro), più altre organizzazioni proprie dei territori dei partner nazionali. Il progetto si avvarrà inoltre della collaborazione dei Comuni più interessati dal fenomeno, Asl, Forze dellOrdine, associazioni datoriali e di categoria, sindacati, organizzazioni no profit.
PRIMA FASE: IL CONTATTO
Il progetto intende in primo luogo offrire e far conoscere questa via di uscita alle donne vittime di sfruttamento sessuale. La prima fase prevede la sperimentazione di nuove modalità di contatto con le vittime della tratta nella prostituzione sommersa in luoghi chiusi (appartamenti, night, centri massaggi, ristoranti, bar, eccetera); e la presentazione di possibilità di affrancamento e di accesso alle opportunità dinclusione socio-lavorativa.
INSERIMENTO SOCIO-LAVORATIVO
La fase successiva è quella della creazione di percorsi individualizzati dinserimento nella società attraverso il lavoro. Le attività, di gruppo e individuali, consistono in percorsi di motivazione e formazione di base per la lingua italiana e linformatica; orientamento socio-culturale, bilancio delle competenze, orientamento professionale; formazione professionale, educazione al lavoro, sensibilizzazione allautoimprenditorialità; sostegno psicologico-relazionale; orientamento individuale; consulenza legale. Altra parte di questa macro-fase riguarda le misure a supporto dellinserimento nel mercato del lavoro con indennità alle beneficiarie: percorsi di formazione pratica in impresa; sostegno allinserimento al lavoro diretto; supporto nella ricerca dellabitazione.
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11/02/2005
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