"Passaggio generazionale e gestione manageriale: due sfide per le P.M.I."
Fermo | Il Gruppo Giovani Imprenditori dell'Unione Industriali del Fermano e il Comitato Regionale Giovani Imprenditori, si interrogano sul tema.
di Federica Monti
Si è concluso il convegno organizzato dal Gruppo Giovani Imprenditori dellUnione Industriali del Fermano e Comitato Regionale Giovani Imprenditori, tenutosi nella Sala dei Ritratti del Palazzo dei Priori di Fermo sul tema Passaggio generazionale e gestione manageriale: due sfide per le P.M.I..
Dopo, i saluti e una breve introduzione del sindaco Di Ruscio, ha preso la parola Alvaro Cesaroni, Presidente Unione Industriali del Fermano, il quale di fronte allattuale crisi economica che coinvolge il nostro territorio ha esortato i giovani industriali a cambiare la dimensione delle imprese anche attraverso un cambio di cultura nella gestione industriale, con la ricerca di managers o la partecipazione degli stessi figli degli imprenditori seniors.
Al convegno , convivio di voci illustri nel settore, è intervenuto anche il Presidente della Confindustria Marche, Maria Paola Merloni la quale sulle orme di Cesaroni, ha ribadito il fatto per cui andrebbe fatta una scelta mirata verso il passaggio generazionale, comunque programmata: occorre guardare sì al business, ma anche alla famiglia.
Queste sono state le sue parole esortando e proponendo il cambiamento meditato. Il punto secondo la Merloni, sarebbe proprio nella concezione dellimpresa non tanto da intendersi quale bene proprio ovvero bene del singolo, quanto più come bene dellintera comunità. Ed è dunque partendo proprio da questo presupposto, che limpresa può essere ceduta al management lasciando invece alla famiglia-proprietaria, la responsabilità della strategia e degli indirizzi dellazienda, con la raccomandazione per gli stessi imprenditori di sentirsi a tutti gli effetti come tali, abbandonando al contempo però lidea della titolarità cioè di un diritto di proprietà sullimpresa stessa.
A queste prolusioni hanno fatto seguito la parola del Professor Ugo Lassini dellUniversità L.Bocconi di Milano, intervento incentrato sulle Dinamiche di Crescita a Controllo Familiare', dimostrando, da uno studio condotto su un campione di circa 160 imprese, come attraverso il passaggio generazionale possano affermarsi aziende di successo. Il Professor Lassini ha ceduto poi il testimone, al Presidente Nazionale Gruppo Giovani Imprenditori ANCI sulla valorizzazione delle risorse umane che deve costituire la quinta P (Persone) nei comandamenti del marketing, insistendo di condividere con le persone, con i propri collaboratori, un futuro aziendale di successo.
Il Direttore Generale della Banca di Ancona -Gruppo BPU-Luciano Goffi, , ha espresso il punto di vista dellistituzione bancaria, individuando, due steppes fondamentali nel processo che costituisce il passaggio generazionale: il primo nel momento in cui limprenditore decide se può esservi o no, la continuità dellazienda nei propri figli. Il secondo, ritenuto di estrema importanza, nella formulazione di un piano strategico a medio termine che preveda la decisione dellimprenditore di ritirarsi e lentusiasmo del figlio che subentra.
Una strategia cioè che operi la fusione delle 'visions' delle due generazioni. In tal caso la banca può fungere da advisor di colui che subentra accompagnandolo nella continuazione della gestione anche con la partecipazione al capitale di rischio.
Il convegno di è concluso con una breve tavola rotonda, nella quale si sono espresse varie perplessità in merito ad una mancanza di una politica di infrastrutture che possa incentivare lo sviluppo delle aziende marchigiane in presenza soprattutto dellondata super-competitiva proveniente dalla Cina.
Dopo, i saluti e una breve introduzione del sindaco Di Ruscio, ha preso la parola Alvaro Cesaroni, Presidente Unione Industriali del Fermano, il quale di fronte allattuale crisi economica che coinvolge il nostro territorio ha esortato i giovani industriali a cambiare la dimensione delle imprese anche attraverso un cambio di cultura nella gestione industriale, con la ricerca di managers o la partecipazione degli stessi figli degli imprenditori seniors.
Al convegno , convivio di voci illustri nel settore, è intervenuto anche il Presidente della Confindustria Marche, Maria Paola Merloni la quale sulle orme di Cesaroni, ha ribadito il fatto per cui andrebbe fatta una scelta mirata verso il passaggio generazionale, comunque programmata: occorre guardare sì al business, ma anche alla famiglia.
Queste sono state le sue parole esortando e proponendo il cambiamento meditato. Il punto secondo la Merloni, sarebbe proprio nella concezione dellimpresa non tanto da intendersi quale bene proprio ovvero bene del singolo, quanto più come bene dellintera comunità. Ed è dunque partendo proprio da questo presupposto, che limpresa può essere ceduta al management lasciando invece alla famiglia-proprietaria, la responsabilità della strategia e degli indirizzi dellazienda, con la raccomandazione per gli stessi imprenditori di sentirsi a tutti gli effetti come tali, abbandonando al contempo però lidea della titolarità cioè di un diritto di proprietà sullimpresa stessa.
A queste prolusioni hanno fatto seguito la parola del Professor Ugo Lassini dellUniversità L.Bocconi di Milano, intervento incentrato sulle Dinamiche di Crescita a Controllo Familiare', dimostrando, da uno studio condotto su un campione di circa 160 imprese, come attraverso il passaggio generazionale possano affermarsi aziende di successo. Il Professor Lassini ha ceduto poi il testimone, al Presidente Nazionale Gruppo Giovani Imprenditori ANCI sulla valorizzazione delle risorse umane che deve costituire la quinta P (Persone) nei comandamenti del marketing, insistendo di condividere con le persone, con i propri collaboratori, un futuro aziendale di successo.
Il Direttore Generale della Banca di Ancona -Gruppo BPU-Luciano Goffi, , ha espresso il punto di vista dellistituzione bancaria, individuando, due steppes fondamentali nel processo che costituisce il passaggio generazionale: il primo nel momento in cui limprenditore decide se può esservi o no, la continuità dellazienda nei propri figli. Il secondo, ritenuto di estrema importanza, nella formulazione di un piano strategico a medio termine che preveda la decisione dellimprenditore di ritirarsi e lentusiasmo del figlio che subentra.
Una strategia cioè che operi la fusione delle 'visions' delle due generazioni. In tal caso la banca può fungere da advisor di colui che subentra accompagnandolo nella continuazione della gestione anche con la partecipazione al capitale di rischio.
Il convegno di è concluso con una breve tavola rotonda, nella quale si sono espresse varie perplessità in merito ad una mancanza di una politica di infrastrutture che possa incentivare lo sviluppo delle aziende marchigiane in presenza soprattutto dellondata super-competitiva proveniente dalla Cina.
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11/02/2005
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