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L'utilizzazione delle risorse idriche nel comune di Arquata del Tronto

Ascoli Piceno | "Il Consiglio provinciale dimostra la sua capacità di ascolto e di verifica attraverso la forma “aperta”"

di Gino Vallesi

Nell’apprezzare la lodevole iniziativa di riunire non solo nel “palazzo” ma anche in periferia per affrontare più da vicino i problemi delle varie località, il Consiglio provinciale dimostra la sua capacità di ascolto e di verifica attraverso la forma “aperta”.

Il partito Popolari UDEUR, come nel suo costume, vi risparmia premesse e preamboli vari, visto che l’argomento viene da lontano: la stampa locale, infatti, a più riprese ha riportato il dibattito in atto, le posizioni  di coloro che si sono pronunciati sull’argomento.

In omaggio alla concretezza che ci siamo dati come metodo di analisi e di proposta, convinti che la centralità è rappresentata  dai problemi e dalle cose da fare: essi non hanno colore e non cambiano  secondo la casacca politica che si indossa, né mutano rispetto alle alleanze di appartenenza,  riteniamo invece che ci si qualifica per  metodo, per la qualità della proposta e delle soluzioni che si offrono.

Siamo profondamente convinti che ogni tentativo di ostacolare l’autonomia comunale non ci trova favorevoli, poiché il Comune, all’interno della vigente legislazione, è protagonista dello sviluppo umano, sociale ed economico della comunità amministrata con compiti di programmazione, di organizzazione e di amministrazione di tutte le risorse umane e materiali appartenenti a quel territorio.

Al valore dell’autonomia che abbiamo sfiorato vogliamo accompagnare quello della sussidiarietà tra Istituzioni, Enti, associazioni, privati per affermare il principio di aiutare e non di frapporre ostacoli a programmi e a progetti compatibili.

L’utilizzo della risorsa idrica, come tutte le altre risorse rientrano nei precipui compiti dell’amministrazione comunale: il Comune ha gli organismi di proposta e di controllo, ruoli e responsabilità di maggioranza e di minoranza, sensibilità diverse, culture ed esperienze che possono assicurare la legittimazione dell’azione amministrativa.

Il manifesto pubblicato dall’Amministrazione provinciale afferma che l’acqua è un bene comune dell’umanità ed è necessario impegnarsi per riportare sotto il controllo pubblico le gestioni delle acque: tanti esempi di controllo pubblico storicamente hanno dimostrato e dimostrano il contrario, senza negare che ci sono esempi di buona gestione pubblica; come pure buone esperienze di gestione pubblico-privata; la ricerca della gestione migliore non può autoassolversi negando speranze e vantaggi: l’acqua è sicuramente un bene ed ha valore; per i credenti è un bene di Dio, continuare a sprecarlo diventa peccato: perché nella fattispecie di questo si tratta.

Se la Provincia ha paura, è contro,  o non si fida del privato, nulla  Le vieta di realizzare in proprio, o in maniera societaria, o convenzionata il progetto in discussione, e non si nasconda dietro le procedure: perché invece non lancia ai turist-operetor, oltre alle tipicità  il messaggio: “dai rubinetti del Piceno sgorga acqua minerale”

La quantità di acqua da prelevare per l’imbottigliamento (10 litri al secondo), a nostro parere, è compatibile con la giusta esigenza di sviluppo della comunità locale e circostante in costante deficit occupazionale: non ha caso questo territorio ricade nelle direttive comunitarie che lo classificano tra le aree ad economia marginale e svantaggiate.(Regolamento CEE)

Risparmiamo altre considerazioni,  per brevità e per evitare ulteriori polemiche, anche se invocare il motivo della tutela ambientale in questo caso ci appare risibile.

Come pure non ci convincono i “non vedenti solo in parte”: infatti non si vedono i comportamenti ENEL; il Castellano per due volte viene captato per Campotosto e per il Tronto che a sua volta dona acqua allo stesso lago di Campotosto, quindi al fiume Vomano; e si vede ancora poco  dopo ogni diga dove  la fuoriuscita minima prevista dalla legge per il mantenimento della fauna ittica diventa sempre più minima.

Se questo esempio potrebbe non interessare; ne facciamo un altro: i silenzi  e le sviste sugli inquinamenti, sugli sprechi pubblici e privati, le cospicue perdite delle reti e delle condotte idriche, il funzionamento spesso precario di impianti di depurazione passano in secondo ordine rispetto ad un modestissimo prelievo di acqua per l’imbottigliamento.

Non intendiamo insistere su argomentazioni largamente condivise e favorevoli, né vogliamo sposare la tesi pessimistiche sull’iniziativa (l’azienda e il mercato potrebbero andar male)  e diventare paladini del “no”.

Per le motivazioni brevemente espresse il partito Popolari UDEUR esprime una convinta posizione favorevole per l’utilizzo della risorsa idrica necessaria a realizzare il progetto dell’amministrazione comunale di Arquata del Tronto.

Al Parere favorevole appena espresso intendiamo aggiungere una esortazione che riteniamo decisiva per il buon esito di tutta l’operazione: consigliamo l’Amministrazione comunale di Arquata del Tronto, qualora non l’avesse completamente approfondito, di porre particolare attenzione alla creazione di una sicura rete di mercato del prodotto finito che possa garantire la futura attività aziendale e i livelli di occupazione previsti.

12/02/2005





        
  



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