Cooperazione, settore essenziale per lo sviluppo delle Marche
Ascoli Piceno | IV conferenza regionale: gli interventi degli assessori Modesti e Agostini
cooperiamo
Da decenni è un fattore attivo di valorizzazione, ma negli ultimi anni il suo ruolo si è ulteriormente rafforzato, facendo registrare un forte incremento del numero delle cooperative e degli occupati.
Una crescita non casuale che dimostra - ha sottolineato Cataldo Modesti, assessore regionale alla cooperazione, in apertura dei lavori della IV conferenza regionale sulla cooperazione svoltasi ad Ascoli - la grande potenzialità di un settore fondato sui valori della solidarietà e della democrazia economica.
In totale, la realtà associativa marchigiana coinvolge un abitante su 9, ma il dato è sottostimato; circa 14 mila i dipendenti, con una crescita occupazionale del 56 per cento, rispetto al 1994.
Estremamente significativi i dati sullo sviluppo del settore nel periodo tra il 1971-2001 - più 550 per cento del numero delle imprese, più 400 per cento degli occupati, contro un aumento medio di circa l80 per cento rispetto alle società non cooperative - e nel quinquennio 1998-2003, in cui il numero delle imprese è passato da 1.398 a 1.537 con un incremento di 139 unità, pari al 9,9 per cento del totale.
Sul piano geografico, la provincia con il maggiore numero di cooperative è Ancona, seguono Ascoli Piceno, dove si registra lincremento più consistente, Pesaro-Urbino e Macerata. Le cooperative si concentrano soprattutto nei servizi socio-sanitari, ambientali ed educativi nei quali si registra una presenza di molto superiore a quella nazionale, ma anche nei servizi culturali e, in genere, nei servizi alla persona, alla comunità, nellinformatica, nelle attività professionali, nel commercio e nel settore manifatturiero.
Scarso ,invece, lo sviluppo nel settore delle costruzioni, inferiore di un quinto alla media nazionale e nellagricoltura, dove si riscontrano le maggiori difficoltà.
La conferenza è stata loccasione per fare un bilancio delle politiche per lo sviluppo del settore, a sei anni dallultima conferenza regionale. Tra le novità più importanti da segnalare lapprovazione, a livello comunitario, dello Statuto della società cooperativa europea, e il varo, in ambito nazionale, della legge n. 142 del 2001 sul socio lavoratore; sul piano normativo, resta però ancora da chiarire la definizione dei compiti tra Stato,Regioni ed Enti locali.
Positivo anche il ruolo della Regione che ha sostenuto il settore in maniera sempre crescente, con lapprovazione delle legge regionale n. 34 del 2001 sullo sviluppo della cooperazione sociale e della legge regionale n. 5 del 2003 sulla promozione dellassociazionismo.
Con questa nuova legge abbiano aumentato - ha spiegato Modesti il numero degli interventi, reso stabili iniziative importanti, come il sostegno alle cooperative di nuova costituzione e confermato limpegno a favore degli investimenti e della capitalizzazione delle società cooperative.
Complessivamente le risorse stanziate dal 1999 al 2004 superano i 20 milioni di euro,di cui 16 fondi di provenienza regionale. Centodiciotto le nuove cooperative finanziate nel quadriennio 2000-2004, con un aumento delloccupazione, tra dipendenti e soci - di oltre mille unità.
Sul piano normativo, da segnalare anche lapplicazione della legge Marcora e la costituzione del Foncooper Marche.
Di particolare rilievo ha sottolineato Luciano Agostini, assessore regionale allagricoltura lapprovazione della legge sullo sviluppo della cooperazione rurale recentemente approvata dal Consìglio regionale.
Agostini ha poi evidenziato limportanza dellassociazionismo nella valorizzazione del territorio: Limpresa cooperativa è lunica che non delocalizza la produzione e i servizi e quindi è in grado di sostenere adeguatamente lo sviluppo, mantenendo un rapporto radicato con la realtà in cui opera .
Lassessore ha, infine, sottolineato lesigenza di continuare a sostenere la crescita della cooperazione, favorendone il consolidamento strutturale e la capitalizzazione ancora inadeguata a fronteggiare le sfide della competizione poste da un mercato sempre più globalizzato.
Una crescita non casuale che dimostra - ha sottolineato Cataldo Modesti, assessore regionale alla cooperazione, in apertura dei lavori della IV conferenza regionale sulla cooperazione svoltasi ad Ascoli - la grande potenzialità di un settore fondato sui valori della solidarietà e della democrazia economica.
In totale, la realtà associativa marchigiana coinvolge un abitante su 9, ma il dato è sottostimato; circa 14 mila i dipendenti, con una crescita occupazionale del 56 per cento, rispetto al 1994.
Estremamente significativi i dati sullo sviluppo del settore nel periodo tra il 1971-2001 - più 550 per cento del numero delle imprese, più 400 per cento degli occupati, contro un aumento medio di circa l80 per cento rispetto alle società non cooperative - e nel quinquennio 1998-2003, in cui il numero delle imprese è passato da 1.398 a 1.537 con un incremento di 139 unità, pari al 9,9 per cento del totale.
Sul piano geografico, la provincia con il maggiore numero di cooperative è Ancona, seguono Ascoli Piceno, dove si registra lincremento più consistente, Pesaro-Urbino e Macerata. Le cooperative si concentrano soprattutto nei servizi socio-sanitari, ambientali ed educativi nei quali si registra una presenza di molto superiore a quella nazionale, ma anche nei servizi culturali e, in genere, nei servizi alla persona, alla comunità, nellinformatica, nelle attività professionali, nel commercio e nel settore manifatturiero.
Scarso ,invece, lo sviluppo nel settore delle costruzioni, inferiore di un quinto alla media nazionale e nellagricoltura, dove si riscontrano le maggiori difficoltà.
La conferenza è stata loccasione per fare un bilancio delle politiche per lo sviluppo del settore, a sei anni dallultima conferenza regionale. Tra le novità più importanti da segnalare lapprovazione, a livello comunitario, dello Statuto della società cooperativa europea, e il varo, in ambito nazionale, della legge n. 142 del 2001 sul socio lavoratore; sul piano normativo, resta però ancora da chiarire la definizione dei compiti tra Stato,Regioni ed Enti locali.
Positivo anche il ruolo della Regione che ha sostenuto il settore in maniera sempre crescente, con lapprovazione delle legge regionale n. 34 del 2001 sullo sviluppo della cooperazione sociale e della legge regionale n. 5 del 2003 sulla promozione dellassociazionismo.
Con questa nuova legge abbiano aumentato - ha spiegato Modesti il numero degli interventi, reso stabili iniziative importanti, come il sostegno alle cooperative di nuova costituzione e confermato limpegno a favore degli investimenti e della capitalizzazione delle società cooperative.
Complessivamente le risorse stanziate dal 1999 al 2004 superano i 20 milioni di euro,di cui 16 fondi di provenienza regionale. Centodiciotto le nuove cooperative finanziate nel quadriennio 2000-2004, con un aumento delloccupazione, tra dipendenti e soci - di oltre mille unità.
Sul piano normativo, da segnalare anche lapplicazione della legge Marcora e la costituzione del Foncooper Marche.
Di particolare rilievo ha sottolineato Luciano Agostini, assessore regionale allagricoltura lapprovazione della legge sullo sviluppo della cooperazione rurale recentemente approvata dal Consìglio regionale.
Agostini ha poi evidenziato limportanza dellassociazionismo nella valorizzazione del territorio: Limpresa cooperativa è lunica che non delocalizza la produzione e i servizi e quindi è in grado di sostenere adeguatamente lo sviluppo, mantenendo un rapporto radicato con la realtà in cui opera .
Lassessore ha, infine, sottolineato lesigenza di continuare a sostenere la crescita della cooperazione, favorendone il consolidamento strutturale e la capitalizzazione ancora inadeguata a fronteggiare le sfide della competizione poste da un mercato sempre più globalizzato.
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17/02/2005
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