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L'importanza della ricerca per l'utilizzo di fonti di energia alternativa

| Asteria illustra i progetti avviati e in itinere in linea con le normative di Kyoto

di Arianna Teseo

Una risposta concreta all’esigenza di fonti di energia alternativa arriva dalle ricerche svolte da Asteria nei laboratori di Centobuchi. In questi giorni, (il 16 febbraio) è entrato in vigore il Protocollo di Kyoto sottoscritto da 141 nazioni per affrontare il problema del mutamento climatico della Terra e trovare così una convivenza armonica tra le esigenze dell'industria e quelle della natura. Da tale data, infatti, è obbligatorio, adottare le normative per il futuro sostenibile del pianeta.

Sarà dunque necessario ridurre attivamente le emissioni di CO2, riconvertendo l'impiego dei combustibili fossili come il petrolio e il carbone e promuovendo lo sviluppo dell'efficienza energetica e delle fonti di energia pulita e rinnovabile: solare, eolica, biomasse e altre ancora in fase di sviluppo. In questa fase la ricerca riveste un ruolo fondamentale e il grande impegno da affrontare costituirà una svolta e una grande opportunità per ognuno di noi e per le generazioni future.

Un contributo molto importante per la ricerca di fonti alternative di energia viene assicurato dal lavoro svolto da Asteria, l’Istituto per lo sviluppo tecnologico e la ricerca applicata. In questi anni, infatti, sono stati avviati ben cinque progetti che hanno lo scopo di individuare quelle che possono essere le alternative all’attuale utilizzo dell’energia con decisive ripercussioni sull’ecosistema della nostra zona.

Ad esempio si sta studiando un piano di sviluppo sostenibile della media e bassa Valle del Tronto su commissione della Provincia di Ascoli Piceno. Si tratta di uno studio di fattibilità e progettazione esecutiva di un impianto dimostrativo per l’adozione di tecnologie a basso consumo energetico nei cicli produttivi agroindustriali. Il progetto si articola in tre fasi: inizialmente viene individuato l’impianto tipo presente nel distretto, successivamente avviene uno studio di fattibilità per l’adozione di tecnologie a basso consumo energetico ed infine si definisce il progetto esecutivo di un impianto pilota.

L’obiettivo è quello di dimostrare agli operatori del settore agroindustriale la convenienza economica, in termini di risparmio sui costi di gestione ottenuto attraverso l’adozione di tecnologie  a basso consumo energetico. Un altro progetto in itinere è quello che riguarda l’utilizzo delle biomasse a fini energetici.

Le biomasse, dai residui delle attività forestali, alle coltivazioni agricole e forestali specificamente dedicate alla produzione energetica, possono costituire, a determinate condizioni, una fonte rinnovabile interessante per la produzione di elettricità e calore. Esse possono alimentare comunità locali prossime alle aree di produzione, o offrire prodotti in grado di sostituire parte dei combustibili utilizzati per il riscaldamento.

Nello stesso anno è stato inoltre avviato un progetto riguardante l’utilizzo delle tecnologie relative alla produzione di energia da fonti rinnovabili, così come lo studio delle applicazioni relative alla produzione ed all’utilizzo dell’idrogeno e delle celle a combustibile: in particolare il progetto si basa su un sistema combinato per l’utilizzo delle tecnologie alternative con particolare riferimento all’eolico ed al fotovoltaico.
L’attività di ricerca di Asteria sulle fonti rinnovabili dura ormai da anni. Risale infatti al 1999 lo studio di fattibilità sull’impiego dell’idrogeno come vettore energetico nell’area industriale della Valle del Tronto: si tratta dello studio di possibili utilizzi da applicare a processi industriali per la generazione di energia elettrica di piccola taglia, la valutazione di diversi processi di produzione di idrogeno, proveniente da gas naturale per individuare quelli più adatti alle realtà produttive e la successiva verifica della possibilità di distribuzione dell’idrogeno presso le aziende stesse.
Nel corso del 2003 è stato avviato, inoltre, uno studio di fattibilità sull’attivazione di un ciclo virtuoso che parte dalla raccolta fino alla rigenerazione dell’olio vegetale esausto (O.V.E.) passando per un’attività di sensibilizzazione che sta coinvolgendo istituzioni, aziende e soggetti privati. La rigenerazione dell’olio vegetale esausto prevede il suo riutilizzo ai fini energetici.

18/02/2005





        
  



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