Regionali: contributi per la campagna elettorale del centrodestra
| ANCONA - Il candidato presidente, Francesco Massi, si definisce vecchio galoppino DC, in sintonia con la politica delloggi
Si definisce vecchio galoppino DC, in sintonia con la politica delloggi Francesco Massi, candidato alla presidenza della Regione Marche per il centrodestra, che comunica ora alcuni aspetti organizzativi della propria campagna elettorale, essendo stata ufficializzata solo pochi giorni fa la sua candidatura.
Massimo Di Furia è stato nominato allunanimità dal centrodestra committente responsabile e mandatario elettorale. I contributi vengono raccolti con versamenti bancari sul conto corrente Banca delle Marche, ag. 2 di Ancona, n. 4794, ABI 6055 CAB 2600.
Il ritardo nella designazione a candidato presidente spiega Massi in una nota metteranno a dura prova tutto il mio staff. Laspetto organizzativo, così, prende il sopravvento in questa fase concitata di preparazione al voto. Il dott. Di Furia, già funzionario nazionale di partito per la Democrazia Cristiana prima e PPI poi, conosce bene le regole del gioco. Successivamente funzionario per il CCD-CDU e da sempre stimato collaboratore durante le campagne elettorali per FI.
Massi rende anche noto che il centrodestra ha acquistato spazi pubblicitari in ben 200 comuni sui 246 delle Marche e lamenta lassurdità della legge 515/93 che disciplina le campagne elettorali e fissa un tetto di spesa per i candidati senza aver recepito due riforme costituzionali che introducono la figura del governatore. Il limite di spesa per il candidato presidente è di . 44.720,033. Per il candidato consigliere è 32.157,66.
Per il versamento di contributi o i servizi da ciascuna persona fisica, associazione o persona giuridica non si può superare il tetto di . 13.000,47. Invece per quelli superiore a . 6.613,99 va fatta dichiarazione congiunta dal soggetto che li eroga e da chi riceve predetto contributo entro 3 mesi dalla percezione del contributo o servizio alla presidenza del consiglio regionale.
Sforare il tetto di spesa espone il candidato presidente al rischio di sanzione amministrativa pecuniaria o addirittura, in caso di accertata violazione delle norme che disciplinano la campagna elettorale, lineleggibilità e la decadenza dalla carica.
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19/02/2005
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