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L’Arch Legno va a fuoco

Ascoli Piceno | Non è nota la causa dell’incendio e la polizia molto presumibilmente avvierà le indagini per accertarsi che non sia di origine dolosa

di Federico Biondi

“L’Arch Legno va a fuoco”. L’allarme è stato lanciato intorno alle ore 11.10 dalla guardia giurata Alberti Mario che si trovava in giro di perlustrazione domenicale.

L’incendio divampato nel capannone denominato Ascoli uno, grazie al tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco, non si è esteso agli altri due capannoni e alla palazzina degli uffici.
 
Dalla città di Ascoli era ben visibile una colonna di fumo alta diverse centinaia di metri.
 
Le dodici squadre dei Vigili del Fuoco accorse da Teramo, San Benedetto del Tronto e da Ascoli Piceno hanno impedito che il fuoco intaccasse la guaina del tetto fatto di catrame, circoscrivendo così l’incendio solo all’interno del capannone.
 
Scongiurato il pericolo di combustione di diluenti ed altri prodotti tossici i Vigili del Fuoco, gli operai dell’azienda e aiuti esterni hanno cercato di recuperare e mettere in sicurezza il materiale di legno stoccato all’interno dell’azienda.
 
 I dipendenti dello stabilimento sono circa una sessantina e adesso sono in pericolo i posti di lavoro.
 
Quando la guardia giurata si è recata sul posto, all’interno dello stabilimento c’erano il guardiano e la moglie entrambi dipendenti e residenti in una casa all’interno  dell’area.
 
Nel capannone andato a fuoco si producevano travi di legno curve per stadi, palazzetti dello sport, coperture di centri commerciali, mentre nel capannone numero due travi longilinee e nel terzo tettoie ed altro in perlinato.
 
È andato perso il capannone che realizzava la produzione più pregiata e redditizia per l’azienda, da indiscrezioni sembrerebbe che la meccanica del macchinario non è andata distrutta, accendendo così piccole speranze per i lavoratori che comunque non torneranno a lavoro molto presto.
 
Un incendio dalle grandi proporzioni che ha costretto la Polizia Municipale di Ascoli Piceno a fare due blocchi stradali per impedire che troppi curiosi si avvicinassero nei pressi dell’Arch Legno richiamati dalla colonna di fumo, uno di questi blocchi è stato posizionato all’uscita di Maltignano e l’altro all’altezza del cavalcavia di Castel di Lama.

20/02/2005





        
  



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