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Macerata dice no all’apertura di nuove case da gioco sul territorio nazionale

| MACERATA - Inviato un documento alle massime autorità istituzionali e parlamentari.

Il presidente del Consiglio provinciale di Macerata, Silvano Ramadori, ha inviato alle massime autorità istituzionali e parlamentari un documento con cui si “esprime  il più fermo dissenso avverso la proposta di consentire l’apertura di nuove case da gioco (i casinò) sul territorio nazionale, oltre a quelle già esistenti”. Il documento era stato approvato dal Consiglio provinciale di Macerata nella sua ultima seduta, su proposta dello stesso presidente Ramadori, firmatario dell’ordine del giorno insieme ai consiglieri Marco Romagnoli, Luciana Salvucci, Francesco Vitali. L’iniziativa consiliare aveva preso le mosse dalla notizia che una proposta di legge per l’apertura di nuove case da gioco si trova iscritta nell’agenda dei lavori della Commissione attività produttive della Camera dei Deputati.

Nel documento, ora inviato al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, ai capigruppo dei due rami del Parlamento, ai parlamentari eletti nei collegi ricadenti nel territorio della provincia di Macerata, il Consiglio provinciale “specifica non volere esprimere giudizi moralistici e/o di censura sulla pratica del gioco d’azzardo”, ma che la propria contrarietà all’apertura di nuove case da gioco si basa si alcune considerazioni, tra le quali:

• che, nel nostro Paese già fin troppo numerose sono le possibilità di praticare tale tipo di “intrattenimento” (lotto, enalotto, slot machines dissimulate da videogioco presenti in ogni dove, lotterie, concorsi vari, sale scommesse, sale di bingo, webcasinò, ecc…..) e che i dati e le statistiche indicano quale sia l’enorme flusso di denaro speso dagli italiani, con grande nocumento per l’economia dei giocatori abituali (ipoteche su case, fallimenti, ecc….);

• che, l’esperienza, non solo pratica ma anche medica, ha già negli anni drammaticamente ampiamente dimostrato come il gioco di azzardo rischi di trasformarsi inconsciamente da una mera forma di divertimento ad una vera e propria patologia psichica con conseguente dipendenza;

• che tale dipendenza sia foriera di enormi pericoli per i soggetti adusi al gioco d’azzardo con conseguenze negative sia dal punto di vista economico che sociale;

• che, l’aumento della possibilità di praticare il gioco d’azzardo con l’istituzione di numerose e più facilmente raggiungibili case da gioco recherebbe con sé l’inevitabile aumento dei potenziali frequentatori delle sale stesse, con conseguente rischio di elevare il numero dei soggetti “patologicamente” attratti dal gioco;

• che, tale circostanza può, come gli studi fatti dimostrano, e come si ribadisce, avere gravissime ricadute negative sul tessuto economico e socio-familiare di un territorio.

24/02/2005





        
  



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