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Il centro sinistra incredibilmente contro l’apertura alle donne nelle liste

| ANCONA - Massi: "Grande scontro sul listino e sul listone. Finalmente smascherata la strategia di ritardare ad arte l’approvazione dello statuto della nuova legge elettorale delle Marche".

di Francesco Massi*

Il tempo, come si dice è galantuomo!

E così fa chiarezza su tutti i giochi e le strategie attuati dal centro sinistra maggioranza nella Regione Marche per pure convenienze di partito e di bottega.

Finalmente le ardite alchimie praticate dai partiti del centro sinistra per assicurarsi garanzie e spietati controlli reciproci vengono fuori in tutta la loro chiarezza in queste ore.
Vediamo perché:

1. la sinistra nelle sue varie sfaccettature ha cercato e cerca di avere il forte contrappeso rispetto alla candidatura a Presidente di Gian Mario Spacca scaricando le proprie brame sulla composizione del listino e del listone

2. rimane il listino attraverso il quale possono essere eletti consiglieri regionali con 0 voti e sconosciuti agli elettori ma solo imposti dai vertici dei partiti e così rimarranno fuori candidati che avranno 5.000 voti di preferenza e saranno eletti consiglieri a 0 voti. Il centro sinistra ha voluto in questi mesi con diversi stratagemmi ritardare l’elezione della nuova legge elettorale che avrebbe spazzato via questo vergognoso listino, che oggi serve per soddisfare la presenza in consiglio regionale dei vari pezzi piccoli e piccolissimi del centro sinistra che dovrebbero appoggiare Spacca

3. furibonda è la lotta per i posti nel listone che i DS hanno chiesto e ottenuto da Prodi in cambio del nullaosta alla candidatura di Spacca.
Pertanto gli esponenti della Margherita pagheranno a duro prezzo la candidatura di Spacca e nella composizione del listone si rivelerà una capillare eliminazione di esponenti democratico -cristiani e socialisti

4. Dunque listone e listino sono stati voluti in questa regione da Roma    e da Ancona per incastrare le reciproche garanzie ma sulla loro composizione si svolge in queste ore un carnevalesco balletto di partiti grandi e piccoli alla faccia della trasparenza e del rapporto chiaro e leale con gli elettori

5. accecati dalla urgenza di far quadrare tutti i conti nelle liste nel listone e nel listino il centro sinistra ha voluto approvare le ultime norme elettorali sulla pari opportunità in modo frettoloso e penalizzante per la presenza delle donne. Ne è dimostrazione il fatto che l’obbligo della presenza delle donne nelle liste si esplica nella formazione di esse in modo ridicolo per alcune circoscrizioni. E’ così, se nelle Circoscrizioni di Fermo e di Ascoli dovrà essere presente una donna su quattro candidati, ad Ancona ne basterà una ogni 10. E’ chiaro a tutti lo squilibrio e l’ingiustizia di questa norma voluta dal centro sinistra senza che il candidato Spacca spendesse una parola per rimediare a tale situazione. Voglio vedere se i soliti partiti del centro sinistra avranno ancora la faccia e il coraggio di fare demagogia sulla garanzia della corretta presenza delle donne nelle liste elettorali. Ricordo ancora che tutte le manovre perpetrate per non arrivare all’approvazione della legge elettorale comporteranno la penalizzazione di alcune province in termini di rappresentanza con i propri consiglieri nel nuovo consiglio regionale. Con amarezza concludo che ora purtroppo è tutto chiaro quello che è avvenuto sulla pelle dei cittadini marchigiani.

*consigliere regionale UDC

03/02/2005





        
  



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