Piano energetico ambientale regionale: interviene lAssessore Marco Amagliani
| ANCONA - Per sollecitare lapprovazione dellimportante strumento prima della fine della legislatura.
Il Piano energetico ambientale della Regione Marche (Pear), uno dei primissimi in Italia a coordinare strettamente gli aspetti relativi al fabbisogno energetico ed elettrico con gli obiettivi più che urgenti di riduzione dei gas climalteranti ad effetto serra, va approvato in Consiglio regionale prima della fine della legislatura.
Ritengo che le forze politiche di maggioranza debbano ora dare prova di lungimiranza; tarare le proprie decisioni sugli scenari europei ed internazionali, che sono la cornice strategica del PEAR ed offrire alle Marche uno strumento organico e verificabile di sviluppo sostenibile.
Sono certo che sia questa la giusta direzione delle politiche di innovazione del binomio energia-ambiente nelle Marche.
Ritengo che i due assessorati allambiente ed allenergia, la Giunta regionale e tutti coloro che hanno offerto spunti costruttivi per il miglioramento del Piano in coerenza con i suoi assi fondamentali abbiano fatto un buon lavoro; espressioni di forte apprezzamento sono pervenute anche da esperti di fama nazionale; realtà economiche, sociali ed istituzionali delle Marche, tra cui la stessa Regione con altri suoi atti, stanno già attuando parti delle politiche energetiche, cui il PEAR dà organica cornice politico-programmatica e forza di indirizzo flessibile e monitorabile; sono già disponibili nel bilancio regionale oltre 8 milioni di Euro per circa 10-12 milioni di investimenti, in gran parte di provenienza europea, per sostenerne concretamente le prime attuazioni; altre risorse finanziarie verrano stanziate dallo Stato per cogenerazione, risparmio energetico ed utilizzo delle biomasse; i sistemi fiscali e tariffari vanno in questa direzione.
E nota, ed è stata fin qui ampiamente condivisa dalla maggioranza politica al governo delle Marche, la filosofia, che ha guidato il lavoro; si ritiene centrale consolidare e sviluppare con forza le politiche del risparmio energetico, dellimpiego di fonti energetiche rinnovabili; delleco-efficienza energetica soprattutto nel settore industriale e dei servizi.
Per quanto concerne il primo cardine, il Piano prevede una serie piuttosto ampia di azioni diffuse sul territorio e nei diversi settori del consumo, soprattutto nel terziario e nel residenziale; penso, soprattutto a campagne di sensibilizzazione ed informazione e programmi di incentivazione, tra cui ricordo quelli già approvati dal Consiglio regionale nel settore delledilizia residenziale pubblica
In merito al secondo cardine, il Piano prevede lincremento dello sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili quali leolico e le bio-masse di origine agro-forestale, da utilizzare, questultime, anche per la produzione di bio-carburante. Anche qui ricordo che sono già attivi due tavolo tecnici: uno sullo sfruttamento delle biomasse, uno sullutilizzo del biodiesel e che entrambi vedono un forte interesse delle associazioni del mondo agricolo e forestale, nonché disponibilità ad investimenti nel settore del teleriscaldamento da parte di società leader del settore in Italia .
E noto, infine, che una grande centrale elettrica richiede a regime 20-30 unità occupate; la corretta applicazione del PEAR può richiedere invece alcune migliaia di nuovi posti di lavoro. Mi auguro che in primo luogo le organizzazioni sindacali e tutte le forze politiche e sociali colgano questo aspetto, che non solo è chiarissimo, ma costruisce sul medio-lungo termine anche le basi tecnologiche e gestionali per il successivo passaggio alleconomia dellidrogeno, che sta nelle strategie internazionali per lo sviluppo sostenibile del pianeta.
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04/02/2005
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