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Il commissario prefettizio della provincia di Fermo presente al consiglio provinciale

Ascoli Piceno | Rossi: “È accaduto a Rimini e furono applicati criteri scientifici per dividere il patrimonio provinciale”

di Federico Biondi

Presente durante lo svolgimento del consiglio provinciale il commissario prefettizio della nascente provincia di Fermo Michele De Feis. Dal consiglio è emersa la volontà unanime di collaborare nel modo migliore per rendere possibile la realizzazione della provincia i Fermo.
 
“Abbiamo affrontato diversi argomenti è siamo arrivati alla conclusione che insieme possiamo fare molto - dice De Feis e aggiunge - vengono posti quesiti prematuri che devono essere superati senza anticipare i tempi”. 
 
Dalla ricognizione sul territorio il commissario prefettizio ha riportato un’ottima impressione e spera di lavorare in modo proficuo. Simpaticamente dice che il suo primo intervento sarà la sistemazione dell’ufficio che non è ancora pronto.
 
“In ordine alla legge 147 che ha istituito la Provincia di Fermo il consiglio provinciale ha affrontato una discussione molto ricca, che ha visto l’intervento di quasi tutti i consiglieri che hanno rivendicato un ruolo nella programmazione futura” dice il presidente della Provincia Massimo Rossi.
 
Quindi il consiglio oltre alla ripartizione del patrimonio e del personale vuole guidare questa divisione istituzionale dando il proprio contributo nella costituzione delle due nuove province, e il presidente pensa che ciò è molto importante in quanto coloro che saranno eletti nel 2009 dovranno essere nelle condizioni di operare.
 
Gli elementi oggettivi su cui basare la divisione sono l’ampiezza territoriale e il numero degli abitati come prevede la legge e su questo non ci dovrebbero essere problemi anche perché non è la prima volta che c’è la divisione istituzionale di una provincia.
 
In merito alla visita del commissario prefettizio della provincia di Fermo il consiglio ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno che impegna la giunta provinciale alla miglior cura ed equilibrio nella valutazione delle scelte propedeutiche alla definitiva divisine politico amministrativa delle due province. 
 
Con la maggioranza compatta il consiglio provinciale ha aderito all’Associazione Nuovo Municipio. A quest’ultima partecipano molte realtà istituzionale come i comuni di Milano, Venezia Pescara e molte province italiane ed ha l’intendo di promuovere forme di democrazia partecipativa.
 
L’associazione parte dal presupposto che la democrazia è in crisi dato che molto spesso gli elettori non si avvalgono del diritto di voto perché sfiduciati. Detto ciò sono in elaborazione forme di democrazia con il coinvolgimento più attivo dei cittadini.
 
La provincia di Ascoli Piceno ha già iniziato questo percorso con la partecipazione degli amministratori locali di tutti i comuni della provincia e intende capillarizzare l’azione. L’Associazione Nuovo Municipio può contribuire a questo mettendo a disposizione strumenti informativi e consulenze.
 
Oltre al principio della partecipazione la carta del Nuovo Municipio aspira a realizzare una società dove ci sia maggiore giustizia sociale e una maggiore attenzione per l’ambiente e questo ha suscitato molte discussioni come la scelta di difendere i beni comuni (l’istruzione, la sanità e tutte le risorse fondamentali) che devono essere gestite democraticamente e in un’ottica di salvaguardia dagli interessi generali dalle logiche di mercificazione e di mercato.
 
L’associazione del Nuovo Municipio è stata costituita da amministratori e docenti universitari che lavorano per cercare di curare i mali di questa democrazia che vede estranei i cittadini tranne nel momento i cui devono eleggere i propri rappresentanti.
 
“Il modello democratico che conosciamo da solo non funziona più, quindi deve essere integrato con la partecipazione e la condivisione delle scelte fondamentali che incidono sulla vita delle persone” conclude il Presidente della Provincia Massimo Rossi.
 
Discusse e approvate due proposte del consigliere Tassotti dopo che il consiglio provinciale ha aggiunto delle modifiche per dar forza all’azione che stava intraprendendo.
 
Le due proposte riguardano l’attivazione dell’adozione a distanza di almeno 10 bambini da paesi devastati da conflitti o calamità e il rafforzamento delle politiche messe in atto dall’amministrazione provinciale a sostegno della funzione sociale svolta dagli oratori attivi nelle Parrocchie, negli istituti religiosi e negli enti di culto riconosciuti dallo stato.

Come ultimo punto all’ordine del giorno la proposta dei consiglieri Crescenzi, Brugni, Fedeli e Piunti circa “10 febbraio Giornata del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale”.
 
Dopo un ampio dibattito il consiglio (diviso in centro-destra e centro-sinistra) ha diviso l’ordine del giorno secondo le ovvie interpretazioni storiche dei fatti puntualizzando sugli accadimenti. L’interpretazione appartenente al centro-destra ha ottenuto 7 voti favorevoli e 11 contrari, quella presentata dal centro sinistra 11 favorevoli e 7 contrari.

04/02/2005





        
  



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