Il Presidente Rossi argomenta la sua risposta all'On. Scaltritti
Ascoli Piceno | "La Provincia ha promosso un Consiglio aperto sulle risorse idriche, per attuare un confronto costruttivo, aperto, democratico e, mi auguro anche sereno, ed elaborare proposte concrete, praticabili e condivise".
di Massimo Rossi *
Ancora una volta l'On. Scaltritti "la butta" in ideologia e per perorare la causa dell' imbottigliamento e commercializzazione dell'acqua "Monti Azzurri", oltre al ritornello, rituale e caricaturale, dei no global, "evoca", in un crescendo allucinante, la caduta del muro di Berlino, il Vietnam, Ho Chi Mihn City e Fidel Castro
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Inoltre iscrive impropriamente e d'ufficio il Prof. Riccardo Petrella, prestigioso ed "attempato "docente dell'Università Cattolica di Lovanio in Belgio, ad Attac ( Associazione per la Tassazione delle Transazioni finanziarie e per l'Aiuto ai Cittadini ) che, peraltro, è un movimento di autoeducazione popolare e non certo un'associazione "sovversiva".
Chiusa la parentesi "ideologica", così cara all'On. Scaltritti, per il resto, evidentemente, a corto di argomenti, vorrei cogliere l'occasione per riproporre alcune domande, che ogni amministratore responsabile deve porsi, anche in vista del Consiglio Provinciale aperto che si terrà ad Acquasanta giovedì 10 febbraio.
E' giusto imbottigliare e commercializzare l'acqua di sorgente, quando il CIIP ( ex Consorzio Idrico Intercomunale ) ha evidenziato, in documenti ufficiali, l'esigenza di reperire risorse idriche di emergenza, utilizzando impianti di potabilizzazione di acque dei pozzi, senza prima valutare attentamente con il supporto dell'Autorità di Bacino il rapporto tra la disponibilità delle risorse e l'attuale prelievo?
E' ineluttabile pensare che la gestione dei servizi d'acqua debba essere gestita per finalità di profitto da privati o altri soggetti ? A tale proposito è bene precisare che il progetto di sfruttamento a fini commerciali delle acque dei Sibillini, non verrà certamente gestito dal CIIP, bensì da una società con la partecipazione di privati. Infatti il CIIP per mantenere il suo status di gestore diretto del servizio idrico integrato, è obbligato dalla normativa vigente ad operare nel territorio di competenza, senza dedicarsi ad altre lucrose attività di commercializzare altrove.
Quanta nuova reale occupazione i progetti di imbottigliamento possono realisticamente garantire, anche alla luce delle preoccupazioni e dei dubbi espressi in merito dalle stesse organizzazioni sindacali, che hanno portato all'attenzione dati relativi ad esperienze negative nel nostro territorio ed in molte altre realtà ?
Siamo certi che l'acqua delle sorgenti che si vorrebbe imbottigliare "vada sprecata" e non sia invece essenziale per il mantenimento dell'equilibrio ecologico ed ambientale del territorio, nonché necessaria e funzionale per alimentare torrenti e fiumi, o al limite, possa essere recuperata per integrare l'erogazione dell'acqua potabile dell'acquedotto pubblico ?
E' proprio vero che il quantitativo richiesto per l'imbottigliamento sia così insignificante dato che i 15 litri al secondo richiesti, sono sufficienti al fabbisogno umano, anche all'attuale ritmo di consumi, di ben 4.300 abitanti, una cittadina più grande di Amandola?!
Non nutro preclusioni ideologiche di sorta, ritengo tuttavia che la Provincia debba assumere i provvedimenti di competenza nel pieno rispetto della normativa e degli strumenti di pianificazione, previsti dall'ordinamento nazionale e regionale, in una visione di area vasta che contempli non solo l'immediatezza degli interessi, ma un disegno di sviluppo del territorio, complessivo, coerente, che coniughi gli aspetti di tutela con le giuste e legittime esigenze di occupazione e sviluppo dell'intera area montana.
E' anche soprattutto in questa prospettiva e non certo per frapporre ostacoli che l'Amministrazione Provinciale ha inteso promuovere un Consiglio aperto sulle risorse idriche, con la volontà di attuare un confronto costruttivo, aperto, democratico e, mi auguro anche sereno, per elaborare proposte concrete, praticabili e condivise.
* Presidente della Provincia
Inoltre iscrive impropriamente e d'ufficio il Prof. Riccardo Petrella, prestigioso ed "attempato "docente dell'Università Cattolica di Lovanio in Belgio, ad Attac ( Associazione per la Tassazione delle Transazioni finanziarie e per l'Aiuto ai Cittadini ) che, peraltro, è un movimento di autoeducazione popolare e non certo un'associazione "sovversiva".
Chiusa la parentesi "ideologica", così cara all'On. Scaltritti, per il resto, evidentemente, a corto di argomenti, vorrei cogliere l'occasione per riproporre alcune domande, che ogni amministratore responsabile deve porsi, anche in vista del Consiglio Provinciale aperto che si terrà ad Acquasanta giovedì 10 febbraio.
E' giusto imbottigliare e commercializzare l'acqua di sorgente, quando il CIIP ( ex Consorzio Idrico Intercomunale ) ha evidenziato, in documenti ufficiali, l'esigenza di reperire risorse idriche di emergenza, utilizzando impianti di potabilizzazione di acque dei pozzi, senza prima valutare attentamente con il supporto dell'Autorità di Bacino il rapporto tra la disponibilità delle risorse e l'attuale prelievo?
E' ineluttabile pensare che la gestione dei servizi d'acqua debba essere gestita per finalità di profitto da privati o altri soggetti ? A tale proposito è bene precisare che il progetto di sfruttamento a fini commerciali delle acque dei Sibillini, non verrà certamente gestito dal CIIP, bensì da una società con la partecipazione di privati. Infatti il CIIP per mantenere il suo status di gestore diretto del servizio idrico integrato, è obbligato dalla normativa vigente ad operare nel territorio di competenza, senza dedicarsi ad altre lucrose attività di commercializzare altrove.
Quanta nuova reale occupazione i progetti di imbottigliamento possono realisticamente garantire, anche alla luce delle preoccupazioni e dei dubbi espressi in merito dalle stesse organizzazioni sindacali, che hanno portato all'attenzione dati relativi ad esperienze negative nel nostro territorio ed in molte altre realtà ?
Siamo certi che l'acqua delle sorgenti che si vorrebbe imbottigliare "vada sprecata" e non sia invece essenziale per il mantenimento dell'equilibrio ecologico ed ambientale del territorio, nonché necessaria e funzionale per alimentare torrenti e fiumi, o al limite, possa essere recuperata per integrare l'erogazione dell'acqua potabile dell'acquedotto pubblico ?
E' proprio vero che il quantitativo richiesto per l'imbottigliamento sia così insignificante dato che i 15 litri al secondo richiesti, sono sufficienti al fabbisogno umano, anche all'attuale ritmo di consumi, di ben 4.300 abitanti, una cittadina più grande di Amandola?!
Non nutro preclusioni ideologiche di sorta, ritengo tuttavia che la Provincia debba assumere i provvedimenti di competenza nel pieno rispetto della normativa e degli strumenti di pianificazione, previsti dall'ordinamento nazionale e regionale, in una visione di area vasta che contempli non solo l'immediatezza degli interessi, ma un disegno di sviluppo del territorio, complessivo, coerente, che coniughi gli aspetti di tutela con le giuste e legittime esigenze di occupazione e sviluppo dell'intera area montana.
E' anche soprattutto in questa prospettiva e non certo per frapporre ostacoli che l'Amministrazione Provinciale ha inteso promuovere un Consiglio aperto sulle risorse idriche, con la volontà di attuare un confronto costruttivo, aperto, democratico e, mi auguro anche sereno, per elaborare proposte concrete, praticabili e condivise.
* Presidente della Provincia
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08/02/2005
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