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Previsioni ottimitiche dalla Confcommercio

San Benedetto del Tronto | Canoni demaniali: entro pochi giorni la soluzione definitiva

Dopo l’incontro della scorsa settimana, dei vertici del Sindacato Italiano Balneari SIB-Confcommercio con il dott. Cosimo Caliendo, nuovo direttore generale del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, con competenze specifiche sul demanio marittimo, si sono create nuove prospettive positive per la risoluzione della problematica dell’aumento del 300% dei canoni demaniali.

Il commento è di Giorgio Fiori, direttore provinciale Confcommercio, il quale, sottolineando  la positività dell’andamento delle trattative instaurate con tutti gli organi istituzionali, conferma che gli stessi hanno già garantito una corsia preferenziale alla soluzione suggerita dalla Categoria, attinente alla possibilità di arrivare ad un adeguamento dei canoni attraverso criteri di calcolo sostenibili per le imprese balneari.

Un percorso che il Governo si appresta a concretizzare  e che, fermo restando la proroga in discussione presso la Camera dei Deputati, nell’ambito della conversione in legge del decreto 314/04, potrebbe arrivare a risolvere definitivamente la questione dei canoni, abrogando l’aumento generalizzato del 300% previsto con la legge finanziaria 2004.

Una conferma, in definitiva, della strada corretta seguita dal Sindacato Balneari Confcommercio, che non ha mai messo in discussione l’esigenza dello Stato di adeguare il gettito erariale dei canoni, ma solo il percorso da seguire per raggiungere questo traguardo, in misura sopportabile per la categoria e, soprattutto, con il coinvolgimento delle Regioni e dei Comuni che non possono essere individuati solo come uffici ‘passacarte’, bensì debbono assumere un ruolo propositivo e decisivo sullo sviluppo armonico del turismo balneare sulle coste tenendo conto, in prima battuta, di non appesantire sino all’inverosimile gli oneri di gestione degli stabilimenti”.

“ E’ questo – secondo Giorgio Fiori -  un progetto  di vitale importanza per il futuro del turismo balneare, in grado di raccogliere ancora oggi più del 60% del movimento turistico nazionale, e che anzi suggerirebbe un ulteriore intervento del Governo o del Parlamento per consentire agli stabilimenti italiani di competere con i concorrenti europeo attraverso una riduzione dell’aliquota Iva dal 20 al 10% ed una revisione della norma che, pur non essendo i proprietari degli immobili che insistono sulle spiagge, obbliga i concessionari balneari al versamento dell’Ici nei confronti dei Comuni”.      

09/02/2005





        
  



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