In occasione della recente riapertura dell’impianto di cremazione di San Benedetto del Tronto, l’amministrazione comunale ricorda la possibilità di richiedere il contributo appositamente previsto per incentivare la pratica crematoria. Con una delibera del novembre del 2003, infatti, la Giunta comunale ha stabilito di erogare un bonus di 200 euro a favore dei familiari del cittadino defunto che sceglie la cremazione. Il bonus scende, invece, a 150 euro, se la richiesta riguarda la cremazione di resti di salme già tumulate in loculo. Il contributo comunale equivale, dunque, a circa la metà del costo del servizio che altrimenti sarebbe a totale carico del cittadino: 498,37 euro, iva compresa (per l’esecuzione della cremazione), più 11 euro (per la marca da bollo necessaria per l’autorizzazione).

 

Successivamente a quel provvedimento, preso atto delle richieste di alcuni cittadini, nel novembre scorso, la Giunta comunale ha previsto anche la possibilità di custodire le ceneri dei congiunti presso le proprie abitazioni, nonché la dispersione delle medesime in aree appositamente destinate all’interno del cimitero comunale. Si tratta di uno dei pochi casi in Italia.

 

Gli uffici Tutela ambientale (0735.739246) e Cimiteriale (0735.633436) sono a disposizione per qualsiasi informazione inerente la procedura da seguire per la cremazione di un cadavere.  In linea generale, è comunque bene sapere che: la cremazione di un cadavere deve essere autorizzata dal sindaco e l’operazione di cremazione deve essere eseguita da personale appositamente autorizzato dall’autorità comunale. Per quanto riguarda Grottammare, la struttura più vicina autorizzata a svolgere operazioni di cremazione si trova, appunto, a San Benedetto del Tronto ed è gestita direttamente dal Comune di quella città con personale proprio. Il servizio sambenedettese, tuttavia, esclude la cremazione di resti di salme precedentemente tumulate in loculo per i residenti fuori Comune. In questo caso, ci si può riferire alla struttura di Bologna. La domanda va inoltrata dal parente più prossimo del defunto. Se il defunto era socio So.Crem. (in Italia vi sono iscritti più di 160.000 persone) la domanda può essere inoltrata da persona delegata o dall’impresa di pompe funebri.

 

Sul territorio nazionale, sono oltre 40 le associazioni di volontariato senza scopo di lucro che promuovono la cremazione come scelta di civiltà e progresso. Essa, comunque, si sta sviluppando molto soprattutto per iniziativa dei Comuni, che la interpretano anche come opportunità attraverso la quale  rispondere alle necessità della crescente saturazione ed immobilizzo delle aree cimiteriali. Le iniziative dell’amministrazione comunale di Grottammare nasce dall’input lanciato da un privato cittadino che, interessato alla cremazione e alla conservazione delle ceneri in casa, tempo fa, si rivolse all’ufficio Tutela ambientale. Allo stesso tempo, asseconda il bisogno di ridurre l’impegno, finanziario e di spazi, di edificare sempre nuove strutture.