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Tutti pazzi per Scott Henderson

San Benedetto del Tronto | Grande serata quella di ieri al Bitches Brew Jazz Club, che ha visto protagonista uno Scott Henderson particolarmente in forma, accompagnato da una band favolosa.

di Andrea Castelli

Eccitante: questo è l’unico modo di definire ciò a cui il privilegiato pubblico del jazz club ha assistito nella serata di ieri.

Di fronte al pubblico delle grandi occasioni si è esibito il poliedrico e pluridecorato chitarrista Scott Henderson.

Per la quarta volta sul palco del Bitches Brew, dopo essersi esibito sia con i Tribal Tech che con la sua Blues Band, arriva ieri per una data ormai immancabile del suo tour europeo, tour in cui il musicista presenta anche il nuovo cd “Scott Henderson Live!”.

Sul palco Scott Henderson, chitarrista che ha suonato e registrato insieme ai più grandi musicisti di genere del mondo, da Chick Corea a Joe Zawinul, a Jeff Berlin, ha semplicemente confermato che gli entusiasmi diffusi tra i suoi ammiratori non sono vani.

A cinquant’anni il chitarrista che viene dalla Florida si presenta più in forma che mai e da sfogo alla sua ricerca musicale in maniera magistrale, alternando parti soliste da lasciare senza fiato ad altre ritmiche sensazionali, omaggiando implicitamente tutte quelle che sono le sue influenze chitarristiche ( Jeff Beck, Jimmi Page, Hendrix, Blackmore), mixando nei vari brani eseguiti, tratti da album recenti e meno, ricerca sonora, sperimentazione, effetti, e un uso spasmodico e terribilmente estasiante della leva e del vibrato.

Ad accompagnarlo nel viaggio di oltre due ore nell’universo sonoro dei suoi brani, la band con la quale ormai da qualche anno gira il mondo e incide dischi, ovvero John Humphrey al basso e Kirk Covington alla batteria.

Doveroso spendere più di qualche parola sulla preparazione e l’energia che questi due elementi donano alla musica di Scott Henderson.

A partire da John Humprey, poco scenico, ma incredibilmente puntuale nel costruire la base ritmica con il suo basso e ammaliante nei momenti solisti, oltre che eccezionale nel feeling con il resto della band, come del resto Kirk Covington, immenso ( non solo nelle qualità musicali) nel suonare il proprio strumento, scenografico all’inverosimile, oltre ad aver seriamente rischiato di rubare la scena a Scott Henderson con la simpatia, ha impressionato per la sua mostruosa preparazione tecnica e grande dinamismo, nonostante il suo tocco micidiale.
Come se non bastasse anche cantante.

Serata memorabile che si va ad annoverare tra le migliori, “albo” in cui sicuramente si inserirà anche quello che si prevede essere una appuntamento eccezionale, ovvero il ritorno sul palco del Bitches Brew del leggendario leader dei Weather Report, Joe Zawinul, nella settimana di Pasqua.

Un altro appuntamento imprescindibile che conferma  sempre più il prestigio e il valore del nostro Jazz Club.

04/03/2005





        
  



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