Undici perquisizioni presso ditte e locali pubblici, e ventuno videogiochi sequestrati. Questi i dati forniti dal comando provinciale della Guardia di Finanza dopo una serie di controlli effettuati durante tutta la settimana.

 

Gli apparecchi sequestrati sono risultati tutti di uno stesso modello, denunciato come apparecchio a premio, risultato invece non conforme alla nuova normativa in materia. Recentemente la legge 289 del 2002,  ha introdotto significative novità circa le caratteristiche cui devono rispondere i congegni leciti, in caso contrario il gioco o il congegno è considerato illegale. 

 

In particolare, gli apparecchi leciti della specie, a fronte dell’introduzione di monete per ogni singola partita dovrebbero consentire al giocatore di partecipare attivamente al gioco e di esprimere la propria abilità; abilità che nello specifico dovrebbe consentire al giocatore di fermare, tramite pressione di un apposito pulsante, il display rotante su una posizione vincente.

 

Nello corso dei controlli, invece, i modelli sequestrati, pur essendo stati dichiarati appartenenti alla categoria ammessa, in realtà non rispondevano alle caratteristiche fissate dalla norma. Infatti le operazioni di gioco, ad insaputa degli ignari giocatori, avvenivano in maniera del tutto preordinata, grazie ad una programmazione della scheda tecnica dell’apparecchio, indipendentemente dall’abilità e volontà del giocatore che continuava a puntare senza alcuna possibilità di vincita.

 

Al termine del servizio, si è proceduto anche alla contestazione delle connesse violazioni fiscali ed amministrative poiché le citate “macchinette” sono risultate, altresì sprovviste del prescritto nulla osta da parte dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato.