Da una parte c'è la "verità" del sindaco: tempi lunghi per la chiesa - non prima di quindici anni - la pratica non è ancora istruita e trattative riprese sulla base di richieste che porterebbero alla città maggiore interesse pubblico.

Dall'altra c'è la "verità" degli ex amministratori e del parroco Don Nicola: si era arrivati ad un accorto con l'Istituto Diocesano, si era predisposto un accordo, il consiglio comunale aveva dato mandato al sindaco di firmare tale accordo poi tutto si è fermato per via dell'avvicendamento ai vertici amministrativi cittadini.

Ora la comunità di Luce Cretarola si sente smarrita e chiede che si faccia luce sulla vicenda e che si giochi a carte scoperte. Non ci stanno alle mezze parole, alle cose dette o non dette.

Se ci sono ostacoli, se la tempistica è tanto lunga, se le intenzioni sono davvero quelle di prendere tempo che lo si dica cosicchè ci si possa mettere l'anima in pace.

Per questo si sta ragionando attorno alla possibilità di effettuare una raccolta firme e, magari, sollecitare un confronto diretto tra tutte le parti in causa: ex amministratori, amministratori attuali, enti religiosi di competenza.

Il prossimo tassello si aggiungerà mercoledì sera in occasione di un'assemblea pubblica convocata dal centro sinistra nel quartiere Luce.