A complicare ancora una volta il lavoro al tecnico Sistilio Marocchi per allestire la formazione per la gara delicata contro l’Urbisaglia non è bastato il grave infortunio capitato a Simoni nella gara vittoriosa a Givitanova, ma si sono aggiunti, il fantasista Persiani, ed a centro campo si è fortemente notata la mancanza d’idee e d’impostazioni e Peppe De Amicis, la sicurezza nel reparto difensivo, anche se i sostituti hanno fatto a pieno il loro dovere, ma purtroppo, per l’intesa e le caratteristiche degli individui ormai saldate, non si può improvvisare rimpiazzando continuamente.

Se nel reparto difensivo con l’ottimo Cameli ed i fluidificanti di grandi qualità con Capriotti ed Alessandrini non ci sono problemi, ci sono problemi negli altri reparti.

Ancora, dopo l’inizio di campionato, non poter avere la rosa tutta a disposizione ed avere la fantasia delle scelte è stata un’ecatombe continua tra infortunati e squalificati.

L’imperativo della società, come nella scorsa stagione, è e rimane la conquista della promozione anche attraverso i play-off.

L’organico societario e tecnico c’è.

I giovani ci sono e di qualità, rimane solo quel pizzico di fortuna che fa la differenza per poter guardare in alto con più tranquillità.

A fine gara, dopo il pareggio con l’Urbisaglia, mister Marocchi è stato molto esplicito:

“La mancanza di ragazzi importanti in squadra ci penalizza continuamente, per la fonte di gioco e per la sicurezza, dove pecchiamo. Abbiamo preso il gol ingenuamente, abbiamo tirato poco in porta e poco concludenti nelle fasi conclusive. Il giovane Cipolloni ha riequilibrato il risultato con un gol come l’avevamo preso. Un pareggio giusto. Ora, con la sosta pasquale si spera di recuperare tutti i ragazzi, poi fare la volata finale per un posto di speranza”. 

Ma già si guarda al derby di mercoledì 30 marzo, che il Centobuchi affronterà ad Ascoli contro la JRVS compagine imprevedibile e che non merita il posto che occupa in classifica, dove il Centobuchi si giocherà una bella fetta di campionato anche se le gare sono tutte delicate, le più difficili, sulla carta, sono state giocate.