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Regione e Comuni firmano l’intesa istituzionale e la convenzione Arstel

| ANCONA - Area a elevato rischio ambientale della Bassa Valle dell’Esino.

Piano di risanamento dell’area di Ancona e Falconara

La Regione Marche e i Comuni della Bassa Valle dell’Esino hanno firmato oggi, presso la sede della Giunta regionale, l’intesa politico istituzionale che precede l’accordo di programma previsto nel Piano di risanamento dell’area di Ancona e Falconara, dichiarata a elevato rischio dal Consiglio regionale. Contestualmente gli stessi enti hanno siglato anche la convenzione per l’individuazione di un Piano di sviluppo sostenibile ambientale nella Bassa Valle dell’Esino. Due atti importanti, necessari per la riuscita del Piano di risanamento del territorio coinvolto, sostenuti da finanziamenti nazionali e regionali.

I documenti sono stati firmati dal presidente della Regione, Vito D’Ambrosio; dal vicesindaco di Jesi, Paolo Cingolati; dal sindaco di Monte San Vito, Gloria Anna Sordoni; dall’assessore di Chiaravalle, Davide Favi; dal sindaco di Monsano, Gianluca Fioretti; dall’assessore di Falconara, Giancarlo Scortichini; dai sindaci di Camerata Picena, Massimo Tittarelli, di Montemarciano, Gerardo Cingolani, e di Agugliano, Sauro Lombardi. Nelle prossime ore verrà siglato anche dai rappresentanti della Provincia e del Comune di Ancona. Alla cerimonia sono intervenuti l’assessore regionale all’Ambiente, Marco Amagliani, e il dirigente dell’Autorità ambientale regionale, Antonio Minetti.

La firma dell’intesa, oltre a favorire il recupero e lo sviluppo dell’area interessata, attraverso un coordinamento istituzionale degli enti coinvolti, consente di partecipare alla ripartizione di un fondo ministeriale di 4 milioni di euro con un’altra zona della Sicilia classificata a rischio.
Grazie alla convenzione Arstel, Regione, Provincia di Ancona e amministrazioni comunali coinvolte cofinanziano, invece, con 450 mila euro, un piano di sviluppo sostenibile, a carattere sperimentale, per ridurre gli impatti ambientali, realizzare strutture sostenibili e garantire la massima sicurezza idraulica lungo il corridoio dell’Esino. L’accordo ha una durata di diciotto mesi e stimola la predisposizione di un progetto d’area per la valorizzazione del patrimonio naturalistico, la trasformazione eco compatibile del territorio, la realizzazione di circuiti turistici (pedonali e ciclabili), il recupero delle aree che hanno subito l’escavazione, lo sviluppo dei parchi naturalistici, il recupero di manufatti storico-artistici, la tutela delle risorse idriche e del sistema idrografico del fiume Esino.

22/03/2005





        
  



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