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Maggiore attenzione alla qualità dell’Architettura nei programmi elettorali

| ANCONA - Inviati ai candidati l’appello-documento dell' In/Arche Marche.

La Sezione Regionale dell’Istituto Nazionale di Architettura In/Arche Marche, fa  proprio ed invia ai candidati Presidenti Gian Mario Spacca e Francesco Massi  l’appello-documento che l’Istituto ha inviato a livello nazionale a tutti i candidati Presidenti degli opposti schieramenti. Nel documento si sollecita  una maggiore attenzione alla qualità dell’Architettura nei programmi elettorali per le regionali 2005.

L’IN/ARCH è l’istituto fondato da Bruno Zevi nel 1959  come punto di incontro tra mondo dei progettisti e mondo della produzione edilizia; la Sezione Marche, attiva dal  2004 ha sede ad Ancona presso La Mole Vanvitelliana.
 
L’invito che l’IN/ARCH ha rivolto alle le forze politiche è di inserire nei propri programmi elettorali il tema dell’Architettura e più in generale della qualità delle trasformazioni fisiche del territorio, partendo dalla consapevolezza (molto poco diffusa nel nostro Paese) che proprio l’Architettura rappresenta una straordinaria risorsa per la modernizzazione e lo sviluppo economico.
 
Chi si candida al governo del territorio nelle nostre regioni non può ignorare che l’architettura incide direttamente sulla qualità della vita dei cittadini.
A tutti loro l’IN/ARCH chiede una mutazione sostanziale dei comportamenti politici in grado di incidere sulle risorse, sulla velocità, sulla struttura dell’apparato normativo, sul ruolo e sui caratteri delle organizzazioni progettuali ed imprenditoriali.
 
L’entità delle risorse messe a disposizione per realizzare un edificio in Italia è drammaticamente inferiore a quello di tutti gli altri paesi dell’Unione.
Mentre un chilometro di autostrada ha lo stesso costo in Italia o in Francia o in Germania, un metro quadro di una scuola italiana  costa meno della metà rispetto a quasi tutti i paesi dell’area Euro.
 
I tempi di realizzazione di un’opera sono incredibilmente lenti, le nostre procedure burocratiche  triplicano il tempo complessivo necessario per dare concreta risposta ad una esigenza.
 
In un Paese in cui gli appalti sono in assoluta prevalenza assegnati solo in funzione del massimo ribasso diventa impossibile promuovere la ricerca e l’innovazione tecnologica nei progetti di opere pubbliche..
 
La produzione di Architetture di qualità è spesso impedita da un magma normativo che rende incerto il processo progettuale, riduce il progetto in tentativo, ne banalizza la ricerca, porta a privilegiare le professionalità solo sulla base della capacità di ottenere interpretazioni favorevoli.

24/03/2005





        
  



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