Limpresa cooperativa fondamentale per la crescita delloccupazione e per lo sviluppo del welfare
| ANCONA - Proposte per rafforzare un settore strategico delleconomia e della società marchigiana.
Con 1.763 imprese e 19.594 addetti ,di cui quasi metà dipendenti, limpresa cooperativa riveste un ruolo di primo piano nelleconomia e nella società regionale. Ma dopo anni di rapido sviluppo, specie nel terziario, nei trasporti, nella logistica e nel commercio, il settore ha fatto registrare, nellultimo biennio, una brusca riduzione del ritmo di crescita e della redditività, a causa di difficoltà strutturali, come la bassa capitalizzazione, la piccola dimensione delle aziende, appalti gestiti al ribasso, lunghezza dei tempi di pagamento, scarsa cultura imprenditoriale e vocazione al rischio. Un malessere latente e piuttosto diffuso, tale da ingenerare fondate preoccupazioni sulla capacità del mondo cooperativo di uscire dallattuale fase di stagnazione e far fronte alle sfide di un mercato sempre più globale e competitivo.
Le proposte emerse dalla IV Conferenza regionale svoltasi ad Ascoli Piceno il 17 febbraio scorso puntano a qualificare le politiche di sostegno del settore con un nuovo impegno progettuale che avvii un deciso cambiamento di tendenza. In questo quadro, il primo obiettivo è agevolare il ricorso al credito e incrementare la capitalizzazione dellimpresa attraverso il rafforzamento del Confindicoop Marche. Altrettanto importante è migliorare linnovazione, fattore fondamentale della competizione, sviluppando i rapporti con università, centri di ricerca e Cooperstudi. E stato poi posto laccento sulla necessità di una maggiore apertura ai mercati internazionali e di incrementare, con adeguate forme di integrazione, la crescita dimensionale delle singole aziende, per il 27 per cento composte solo da 3 a 9 soci.
Ma tutto questo non basta. Occorre sviluppare nuove iniziative, in modo da consolidare la presenza associativa anche nei settori dove è ancora carente, come listruzione,ledilizia e lagricoltura; ciò nella consapevolezza - è stato rilevato che la cultura della cooperazione sia capace di soddisfare al meglio vecchi e nuovi bisogni, grazie alla sua capacità di costruire un sistema di relazioni sociali basato su equità, sostenibilità dello sviluppo, coesione e giustizia sociale.
E necessario anche incentivare, con politiche mirate di istruzione e formazione manageriale, il ricambio generazionale, migliorare la governance, la capacità cioè di garantire la partecipazione democratica al governo dellimpresa, e restituire piena funzionalità alla legge n. 49/85, la cosiddetta legge Marcora.
Spetta alla Consulta regionale della cooperazione il compito di tradurre le proposte in provvedimenti operativi, a partire dalle azioni già avviate con la legge regionale n 5 del 2003 e con quella, recentemente approvata dal Consiglio regionale, sullo sviluppo della cooperazione rurale.
Dal canto suo, la Regione, come ha ribadito lassessore Cataldo Modesti, si impegna a garantire adeguati sostegni finanziari solo nel periodo 1999-2004 sono state stanziate risorse per un ammontare di 20 milioni di euro e a rivedere il sistema degli appalti regionali e locali, in particolare quello dei servizi sociali.
Con lobiettivo è scritto nel documento conclusivo firmato oltre che dalla Regione, anche da Agci, Confcooperative, Legacoop, Unci Marche di privilegiare le modalità che maggiormente garantiscono la qualità dei servizi, quali laccreditamento e la convenzione, assicurando, nel contempo, il recepimento dei costi previsti dai contratti di lavoro.
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30/03/2005
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